Futuro governo, impossibile svuotare la cassa, è già vuota

La presidente di Fratelli d’Italia risponde piccata alla serenità mostrata dal presidente del consiglio sulla situazione economica

Un fuoriclasse della finanza si vede anche dalla capacità di sfilarsi un attimo prima della tempesta. Le cronache della giornata registrano il primo scazzo tra il premier uscente e la premier che si sta scaldando a bordo campo. Lei, dopo aver rassicurato tutti sul fatto che l’Italia resterà democratica e occidentale, scrive Libero, ci tiene a far sapere che non è nata ieri mattina e sente odore di bruciato. «Siamo in ritardo sul Pnrr e sto per ereditare il Paese nella situazione economicamente più tragica dal Dopoguerra» lancia l’allarme Giorgia. «Non è vero, andiamo be none, vi abbiamo messo da parte pure un tesoretto di nove miliardi» replicano gli scudieri del banchiere. E nessuno di loro a spiegare che il gruzzolo non è dovuto a tagli di spesa ma è fatto di tasse in più pagate dai contribuenti per via dell’aumento dell’inflazione. Dove sta la verità? La Meloni è già nel panico e mette le mani avanti oppure Super Mario ne ha approfittato per tagliare la corda e lasciare un buon ricordo prima che gli italiani realizzassero che i migliori ci lasciano da saldare un conto capace di tramortire un toro? Se stai a sentire Brunetta, i tecnici del Pd e altri noti esperti di numeri come Gelmini e Carfagna, l’Italia è in ripresa e a dimostrarlo c’è il raffronto con i dati economici dell’anno precedente, che però è quello dove il Paese era in lockdown, bloccato dal Covid.

Il presidente
Mario Draghi alla Procura nazionale antimafia (Ansa)

Gli economisti e i politici, quando devono dimostrare di non aver fallito, trattano i numeri come gli avvocati le leggi, li tirano di qua e di là finché non danno loro ragione. L’unica cosa su cui sono tutti d’accordo è che, quando andrà fatta la Finanziaria, si scoprirà che i forzieri dello Stato sono vuoti e la sinistra accuserà il nuovo governo di essere incapace e di avere le mani bucate. Solo che, per la verità, la Meloni e il centrodestra non possono svuotare la cassa, perché la cassa è già vuota.

Germana e Olanda vanno avanti per conto loro

La presidente
La presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni replica a Draghi (Ansa)

Se così non fosse, ci sarebbe da inseguire Draghi e i suoi migliori con il mattarello. Dando per assodato infatti che, benché banchiere, il premier uscente non sia un sadico, non si capirebbe perché, se davvero traboccassimo di quattrini, il governo non stanzi sull’unghia 200 miliardi per alleviare il costo delle bollette alle famiglie e impedire alle imprese di chiudere, come hanno fatto la scorsa settimana la Germania e giusto l’altro ieri l’Olanda, che ne ha messi 23. La manfrina dell’esecutivo uscente e pertanto impossibilitato ad aiutare i cittadini perché quegli sciagurati di Conte e Salvini l’hanno fatto cadere è una filastrocca alla quale non credono neppure gli studenti di ragioneria.

È il segreto di Pulcinella che Super Mario abbia colto al volo l’occasione di andarsene, perché sapeva che, pur essendo un padreterno, non avrebbe mai potuto fare come Macron, che ha messo un tetto non al prezzo del gas europeo, ma alle bollette dei francesi, più o meno come fatto anche da Spagna e Portogallo. Benché critica con i provvedimenti di Speranza che hanno impedito agli italiani sani di lavorare se non vaccinati, la Meloni non ha responsabilità sulla pandemia come, seppure atlantista, non ne ha sui costi della guerra, e tantomeno su quelli del gas, portato alle stelle dai deliri neo-ecologisti di una sinistra globale che si è fatta fare i prossimi vent’ anni di programmazione economica da una bambina svedese che marinava la scuola. Sulle spalle del governo del centrodestra, prima ancora che si formi, i migliori dell’economia mondiale e i peggiori della politica nostrana hanno caricato il conto di decenni di scelte sbagliate e ora vogliono dileguarsi cancellando le impronte. Operazione mistificatoria e vigliacca, visto che Fdi non ha mai governato. D’altronde lo scaricabarile è la tecnica che ha consentito alla sinistra da sempre di galleggiare sui propri errori. Tre anni fa il governo giallorosso, per giustificare la propria incapacità nel gestire i conti, parlava del conto del Papeete, che nessuno ha mai capito cosa fosse. Oggi le Regioni fanno sapere che, per pagare le bollette, dovranno tagliare la sanità e già ci pare di sentire la sinistra che si scaglia contro la destra dei ricchi, che taglia redditi di cittadinanza e cure ai poveri. Ma se davvero Draghi, il Pd e gli ex ministri forzisti ci lasciassero i conti in ordine, forse la loro responsabilità politica sarebbe perfino peggiore, perché sarebbero i soli governanti al mondo che, potendo intervenire, non lo fanno. Si sa che in economia il tempo è oro: perderlo per ripicca o per sgambettare chi arriverà non sarebbe un dispetto al centrodestra ma un tradimento al Paese. Meglio allora, per tutti, ammettere che la cassa è vuota, almeno nessuno potrà essere accusato di essere scappato tenendola sotto il braccio

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