Stuprata durante le messe nere accusa i genitori: il racconto è agghiacciante

La storia di una donna di 40 anni è agghiacciante: ha accusato i genitori affidatari e avrebbe anche un figlio da uno degli uomini che hanno approfittato di lei.

Una storia agghiacciante, fatta di violenza, di stupri, di messe nere e paura. L’ha raccontata una donna di 40 anni, decisa a denunciare ciò che ha dovuto subire per mano dei genitori affidatari.

Stuprata e segregata racconta la sua storia (Pixabay)

La tenevano segregata in casa. Chiusa in una botola predisposta per l’insonorizzazione in modo da evitare che qualcuno potesse sentisse le sue grida, e scoprire un mondo di violenza che era rinchiuso in quelle 4 mura. Ora ha 40 anni, ha deciso di raccontare tutto. Di chiarire che anche suo figlio sarebbe nato da una di quelle terribili notti in cui gli uomini incappucciati si riunivano, e lei diventava sistematicamente vittima della loro violenza. La storia fa luce su un mondo sommerso fatto di stupri e crudeltà, e i genitori affidatari hanno dovuto rispondere di una pesantissima accusa.

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La storia della donna è un incubo (screenshot video YouTube)

Il gip ha disposto l’obbligo di dimora e il divieto di avvicinamento con il braccialetto elettronico per i genitori della donna, che hanno risposto in un lungo interrogatorio. Hanno rispedito al mittente le accuse, parlando di “fantasie”. In quel piccolo centro della Lombardia però quella storia trovò un primo sbocco giudiziario. Il papà del bimbo, che secondo la versione della donna è nato da una violenza, ha regolarmente riconosciuto le sue responsabilità, negando però di avere abusato della donna.

Quel percorso giudiziario con le denunce risalenti a fatti di 10 anni fa è stato ritenuto frutto di racconti non credibili. Poi la svolta. Il pubblico ministero Stefano Ammendola ha ritenuto attendibili i fatti riferiti dalla 40enne, chiedendo una misura cautelare per la coppia di genitori affidatari. Nel racconto sarebbe emerso che il comportamento del padre che l’avrebbe plagiata e segregata. Poi gli stupri di gruppo durante quelle messe nere all’interno della villetta alle quali partecipavano gli uomini incappucciati.

Lei non doveva conoscere niente e nessuno, per cui quando arrivava qualcuno in casa veniva chiusa in una botola, e neanche la nascita del figlio è servita a cambiare le cose. Ha provato a scappare, è stata raggiunta e ricondotta in quel luogo, e ora ha svelato tutto. L’indagine è partita con le accuse rispedite al mittente ai genitori affidatari, ma la sensazione è che il processo sarà lungo e potrebbe arricchirsi tristemente di nuovi particolari agghiaccianti.

 

 

 

 

 

 

 

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