Il regista di Titanic dichiara di voler creare un film dalla durata variabile, godibile sia al cinema, che a casa sotto forma di serie tv.
La diffusione delle serie tv è un fenomeno consolidato ormai da anni e il cinema, da re incontrastato, si trova oggi a ricoprire un ruolo decisamente meno centrale nella vita dei più. A banale testimonianza di ciò, basti pensare che un odierno giovane si potrebbe trovare per svariati giorni senza aver visto un film, a differenza di una delle tante serie su Netflix e simili, esponenzialmente più popolari. Una considerazione tanto semplice da effettuare quanto complessa nella sua analisi più completa, da cui scaturiscono ulteriori riflessioni sulle profonde, o tenui, differenze tra queste due forme espressive.
James Cameron vuole innovare
A volerne sperimentare i confini ecco James Cameron, celebre regista di Titanic, il quale durante una conversazione, pubblicata da Variety, con il collega Denis Villeneuve ha dichiarato: “Mi piace il cambiamento. Sono un bambino degli anni ’60. Mi piace quando le cose diventano caotiche. Penso che quello che potremo avere in futuro sia una sorta di cinema espanso. Vorrei provare a fare un film che duri contemporaneamente sei ore e due ore e mezza. Mi spiego meglio: lo stesso film, con la durata scelta dal pubblico. Puoi riprodurlo in streaming, a casa tua, e avere una storia lunga da sei ore, oppure puoi andare al cinema per vivere una versione dello stesso film più condensata, e quindi più frenetica. Lo stesso film. Ma una versione è lunga come un romanzo, l’altra è immediata come un racconto. Perché no? Proviamo ad usare queste piattaforme in un modo totalmente nuovo”
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Un approccio fresco e innovativo, indice di una lodevole elasticità mentale che, abbinata al risaputo talento di Cameron dietro alla macchina da presa, potrebbe regalarci un energico promotore di un’importante rinnovamento per l’industria dello spettacolo di massa.
