Schiacciate dai rincari delle bollette energetiche, alcune categorie di esercenti sono costrette a rivedere i loro orari di apertura
Dopo la pandemia e la crisi tra Ucraina e Russia, ci mancava la bolla speculativa a far impazzire del tutto le bollette energetiche degli italiani e, tra chi sta soffrendo particolarmente della situazione, alcune attività commerciali hanno ricevuto bollette dell’energia elettrica più che raddoppiate .
Succede più o meno ovunque, per negozi, alimentari, bar, ristoranti e hotel, così come maggiore è il rischio di effetti più pesanti del caro-bolletta in autunno. Migliaia di attività rischiano di chiudere e l’allarme arriva da diverse città, con la richiesta di aiuto per evitare ulteriori stop.
Una situazione oramai insostenibile
Orari ridotti e aperture a singhiozzo, alcune saracinesche purtroppo già abbassate. Oppressi dai rincari delle bollette e dagli affitti alle stelle e in generale dall’aumento dei prezzi e quindi dei costi, molte attività commerciali ed esercizi pubblici faticano ad andare avanti e tentano di restare a galla rivedendo la tabella di marcia e mettendo in atto piani di risparmio. Un intero comparto di servizi che raggruppa più di 300mila imprese e milioni di lavoratori che è rimasto in piedi fino ad oggi solo grazie alla resistenza di migliaia di imprenditori coraggiosi che hanno resistito ai colpi ricevuti negli ultimi due anni dove è successo di tutto, ma che oggi è al collasso.
“Sui prezzi dell’energia anche la speculazione sta uccidendo le nostre imprese. Per il terzo mese consecutivo diversi nostri imprenditori si sono visti recapitare bollette fino a cinque volte più alte rispetto a un anno fa e tutto questo senza che si veda all’orizzonte una risposta forte, di sistema, da parte della politica”, questo l’accorato appello del vicepresidente della Federazione italiana dei Pubblici esercizi, Aldo Cursano, in una recente intervista, che prosegue ““Senza un intervento deciso i nostri locali saranno costretti a chiudere i battenti già a novembre e limitare le aperture nei fine settimana, a Natale, Pasqua e nei periodi di picco. Sempre che esistano ancora”.
Interventi concreti
Ha deciso di scrivere una lettera aperta direttamente a Giorgia Meloni e a tutti i partiti il presidente della Fipe-Confcommerci, Lino Enrico Stoppani, chiedendo un aiuto concreto “I mesi invernali stanno per travolgere famiglie e imprese, con bollette moltiplicate fino a 5 volte rispetto all’anno precedente, con la conseguenza che il devastante effetto dei lunghi lockdown pandemici rischia di essere solo l’amaro antipasto delle conseguenze che gli esplosivi costi energetici avranno sulla sostenibilità economica delle imprese, continua a scrivere Stoppani nella sua accorata lettera, “Come primo provvedimento di questa legislatura chiediamo il rafforzamento e prolungamento del cosiddetto credito d’imposta energetico introdotto con il Decreto Aiuti-Ter”. In attesa dell’insediamento del nuovo esecutivo uscito vincitore dalle ultime elezioni.