Si chiamava Romina Bannini, era in terapia intensiva a Treviso. Nel frattempo la Procura di Venezia ha dato il nulla osta per i funerali
Una vicenda che ha toccato tutti. E che ancora scuote le coscienze per quell’incidente mostruoso in autostrada sull’A4 che ha coinvolto ragazzi disabili e i loro accompagnatori. L’ultima speranza era legata a Romina Bannini di 32 anni, un’educatrice, una ragazza che ha dedicato gran parte della sua vita a dare una mano e, come scrivono in tanti sui social, uno “strepitoso sorriso“, a chi era meno fortunato. La classica brava ragazza che si mette a disposizione e al servizio degli altri come vera vocazione. Ebbene, la povera Romina, che era stata tirata fuori viva ma in gravissime condizioni non ce l’ha fatta.
E’ stata infatti accertata nel pomeriggio la morte di Romina Bannini, l’educatrice 36enne coinvolta nell’incidente sulla A4. Lo ha comunicato l’azienda Ulss della Marca Trevigiana, che ha concluso la procedura di accertamento della morte. Bannini era stata ricoverata all’ospedale Cà Foncello di Treviso dopo essere stata estratta, viva ma in condizioni gravissime, dall’abitacolo del mezzo. I familiari, su richiesta espressa in passato da lei stessa, hanno acconsentito alla donazione degli organi.
Non c’è alcun cenno di frenata sull’asfalto
Per quanto riguarda l’incidente, la polizia stradale e la procura stanno facendo ancora tutti i rilevamenti. Non vi sarebbero tracce di frenata nel punto dell’incidente di venerdì sull’autostrada A4, nel tratto San Donà-Portogruaro, in cui hanno perso la vita sul colpo sei tra volontari e componenti della cooperativa Centro 21 di Riccione, mentre la settima ha resistito un paio di giorni ma poi non ce l’ha fatta. L’ex primo cittadino di Riccione era al volante: stava accompagnando cinque ragazzi disabili del Centro 21 a un evento in Friuli. Il loro furgone ha tamponato un tir.
Il particolare emerso dai rilievi, riportano i quotidiani locali, fa propendere per l’ipotesi di un malore del conducente del furgone, l’ex sindaco di Riccione Massimo Pironi. La Procura di Venezia ha già dato il nulla osta alla consegna dei corpi alle famiglie per lo svolgimento dei funerali. Il pulmino condotto da Pironi è andato a finire ad alta velocità contro un Tir, che si trovava incolonnato sulla carreggiata nei pressi del famigerato ‘imbuto’ per i cantieri della terza corsia, a causa di un sinistro avvenuto circa 5 chilometri più avanti.