Non spostare più le lancette dell’orologio indietro di un’ora a fine ottobre, ma un mese dopo, consentirebbe di ridurre il fabbisogno energetico
Si tratterebbe, in pratica, di un provvedimento simile a quello che fu disposto negli USA nel 2007, quando l’ora legale fu prorogata per 4 settimane, consentendo un documentato risparmio energetico, oltre a un calo medio del 7% nel numero di rapine e violenze rispetto ai dati FBI del quinquennio precedente.
L’ora legale è la convenzione di spostare avanti di un’ora le lancette degli orologi di uno Stato per sfruttare meglio l’irradiazione del sole durante il periodo estivo. Nei paesi dell’Unione europea l’ora legale ha inizio l’ultima domenica di marzo e termina l’ultima domenica di ottobre. Anche il Liechtenstein, Andorra, Monaco, San Marino, Svizzera, Norvegia e Città del Vaticano seguono le stesse regole.
Un mese in più per risparmiare sul costo della bolletta
È stato appena pubblicato sulla rivista Lancet Regional Heath Europe l’appello al Governo lanciato dalla Società Italiana di Medicina Ambientale insieme ai rappresentanti delle istituzioni e della società civile, corredato da 58.000 sottoscrizioni di cittadini, raccolte in una sola settimana grazie a una petizione sul sito change.org, finalizzato a prorogare l’ora legale in Italia. Nell’appello Sima, Consumerismo, esperti, rappresentanti della politica, delle istituzioni e della società civile chiedono al Governo una temporanea sospensione del passaggio all’ora solare almeno fino al 30 novembre. “La proroga dell’ora legale, almeno in via transitoria per 30 giorni, sarebbe un provvedimento di semplice attuazione che garantirebbe risultati certi e misurabili, nel contesto del caro-bollette e dei comportamenti anti-spreco richiesti ai cittadini col decreto appena approvato. L’esecutivo avrebbe il compito di verificarne anche in sede europea l’opportunità del mantenimento permanente”, ha dichiarato il prof. Alessandro Miani, Presidente SIMA.
L’Europa era già favorevole dal 2019
L’Europa non si opporrebbe al cambiamento, infatti già nel 2019 il Parlamento europeo aveva approvato l’abolizione dell’obbligo di cambio dell’ora due volte all’anno per gli Stati membri, dopo che una consultazione pubblica del 2018 aveva visto una netta prevalenza dei voti a favore del provvedimento. Per il nostro Paese, tra l’altro, non sarebbe neanche la prima volta che la durata dell’ora legale verrebbe prorogata, dato che al momento della sua introduzione nel 1966 durava soltanto 4 mesi per poi essere estesa a 6 nel 1980 e subire ulteriori variazioni nel 1996. Tra l’altro la Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale italiana dell’energia elettrica, aveva già quantificato in 420 milioni di Kilowattora l’energia elettrica risparmiata nei 7 mesi del 2022 in cui è stata in vigore l’ora legale e in un periodo di crisi energetica come quello che stiamo vivendo sarebbe di importanza capitale.