Accuse pesantissime contro due carabinieri. Si parla di: reati di concussione, falso in atto pubblico e tentativo di cessione di droga
Ci troviamo in Umbria, precisamente a Foligno, dove due carabinieri sono finiti nel registro degli indagati dalla Procura di Spoleto per i reati annunciati in precedenza. Ad annunciarlo ci ha pensato direttamente il procuratore, Alessandro Cannevale, che in una nota ha scritto così: “La Procura dovrà valutare all’esito delle indagini se la notizia di reato sia fondata e dovrà sottoporre le proprie valutazioni al giudice”.
Il tutto dopo l’indagine che è stata eseguita dai sostituti procuratori titolari del fascicolo come Michela Petrini e Vincenzo Ferrigno e che riguarda i due militari. Ricordiamo che nella giornata di giovedì 13 ottobre era stata effettuata una perquisizione personale, locale ed informatica in alcune stanze della caserma della città umbra situata in via Garibaldi.
Foligno, due carabinieri indagati per falso e non solo
Lo studio legale Brunelli (che assiste uno degli indagati) ci ha tenuto a precisare che il brigadiere Gianluca Insiniga “non è coinvolto in alcun modo nei reati di concussione e spaccio oggetto delle indagini della Procura di Spoleto“. A quanto pare, nei suoi riguardi, è ipotizzata la sola accusa di falso. “Confidiamo quanto prima di chiarire la sua estraneità anche rispetto a questa meno grave imputazione” ha voluto concludere.
Per la Procura di Spoleto non ci sono dubbi in merito visto che gli stessi ipotizzano che sia stato chiesto denaro. Si parla di una cifra che si avvicina ai 5mila euro nei confronti di un uomo sottoposto agli arresti domiciliari. Non solo: che sia stato posto in essere un tentativo di spaccio di droga, un accesso abusivo a sistemi informatici. Questi ultimi messi in atto, per la Procura, “per fini personali e un falso in atto pubblico”.
