Il brasiliano, all’anteprima del film a lui dedicato, ha parlato di tanti argomenti e anche della salute mentale dei calciatori
Un film dedicato a lui, a uno dei giocatori più forti di sempre, a colui che ha rivoluzionato il concetto di numero nove. Luis Nazario da Lima Ronaldo è stato protagonista, a Madrid, della première della pellicola che è stata prodotta da Dazn e che racconta la sua storia, quella di un fenomeno capace di innovare il calcio, ma anche tormentato da tremendi infortuni alle ginocchia: “Con tutto l’amore che ho per il calcio, ci sono stati momenti in cui non sapevo dov’ero e dove andavo. Non capivo perché mi succedevano tante cose negative”.
Ronaldo, la confessione: “Ho sofferto di depressione”
La sfortuna s’è accanita su Ronaldo, depotenziando probabilmente quello che poteva diventare il più forte di sempre. Ma ai microfoni di Marca, il brasiliano ex Inter ha parlato anche di un altro tipo di fragilità, non fisica. Ha confidato di aver sofferto di depressione e di aver intrapreso un percorso di psicoterapia: “Sì, oggi faccio terapia. Sono passati due anni e mezzo e capisco molto meglio anche quello che avevo provato prima. Vengo da una generazione in cui eri gettato nella mischia e dovevi cavartela al meglio senza la minima possibilità di chiedere aiuto. Guardo indietro e vedo che sì, siamo stati esposti a uno stress mentale molto, molto grande e senza alcuna preparazione per questo. Anche perché non c’era alcuna preoccupazione per la salute mentale dei giocatori”, dice Ronaldo quasi commuovendosi.
Un problema che è sempre stato diffuso tra i calciatori, ma per il quale non c’erano soluzioni e soprattutto attenzione adeguate. Si pensava che i giocatori di calcio fossero super uomini, immuni a ogni tipo di difficoltà: “Molti, ovviamente, hanno attraversato momenti terribili, anche di depressione, per mancanza di privacy, mancanza di libertà. È vero che i problemi erano molto evidenti, ma le soluzioni non erano subito disponibili”. Parola di Fenomeno, dunque c’è da credergli.