Jebreal difende la Egonu e punta il dito contro la…destra [FOTO]

Altro duro attacco arriva da Twitter da parte di Rula Jebreal: la stessa ha difeso la pallavolista Paola Egonu ed ha puntato il dito contro la destra 

Altro attacco su Twitter da parte di Rula Jebreal
Rula Jebreal (Ansa Foto)

Non si tratterebbe affatto della prima volta che si parla di lei nell’ultimo periodo. Dopo mesi di silenzio la giornalista Rula Jebreal ha voluto attaccare, subito dopo le elezioni politiche, la vincitrice Giorgia Meloni. In che modo? Attaccandola sulla questione del padre definendolo un vero e proprio criminale. Ovviamente le sue parole non sono passate inosservate tanto è vero che è stata pesantemente criticata. Nelle ultime ore, invece, è arrivato un nuovo attacco sempre nei confronti della destra.

Questa volta, però, la questione è diversa e riguarda lo sport. In particolar modo la pallavolo. Le immagini di Paola Egonu che si sfoga con il procuratore Marco Reguzzoni hanno fatto il giro del mondo e sono state davvero un colpo al cuore. Le sue parole hanno toccato tutti: “Non puoi capire, è stancante. Mi hanno chiesto addirittura perché sono italiana. Questa è la mia ultima partita con la Nazionale“. In merito a quello che è successo subito dopo la semifinale persa dalle nostre azzurre contro la Serbia, proprio la Jebreal ha attaccato la destra. In particolar modo un politico.

La Jebreal sta con la Egonu e attacca Fontana [FOTO]

La giornalista si schiera a favore della sportiva ed attacca il neo presidente della Camera, Lorenzo Fontana. Queste sono state le sue parole nel tweet: “Il razzismo è odio e violenza. La narrazione xenofoba è diventata una chiave di consenso. Chi ha festeggiato l’elezione a presidente della Camera di uno xenofobo e razzista che dà degli animali a degli esseri umani, sta normalizzando chi ha sdoganato odio e intolleranza…

Successivamente ne scrive un altro in favore della 23enne che milita in Turchia con la maglia del VakıfBank: “Solidarietà a Paola Egonu, le tue lacrime sono il simbolo di un fallimento collettivo. Tanti, per troppi anni, hanno ignorato o normalizzato il razzismo/xenophobia, usandola come arma politica per disumanizzare/criminalizzare il colore della nostra pelle“.

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