Ilaria Solazzo, giornalista pubblicista e blogger, ha intervistato per “Notizie.com” la scrittrice Fulvia Degl’Innocenti
Benvenuta. Partiamo con una primissima domanda. Come hai cominciato a scrivere libri per bambini/ragazzi?
“Lavoravo nella redazione del settimanale per ragazzi ‘Il giornalino’, quando una collaboratrice, Lodovica Cima, mi disse che aveva iniziato a curare una collana di libri per giovani. Scrivere storie era il mio sogno da sempre e così le ho mandato il progetto di un libro: è piaciuto, ed è nato “La danza delle carote”. Da allora non ho piu smesso e ho superato le 130 pubblicazioni”.
L’idea di ideare un personaggio simile com’è nato?
“L’idea dell’ orango rosa è nata dal nome di una collana della casa editrice “La margherita” con cui avevo già pubblicato due albi illustrati. Ho proposto di scrivere una storia sull’orango rosa, nome di fantasia che voleva rappresentare tutto ciò che è diverso, e fuori dagli schemi. Poi documentandomi è venuto fuori che in effetti al mondo esiste un unico esemplare di orango Albino che ha il pelo tosato”.
L’orango è una figura usata molto nella cinematografia così come nell’editoria. Perché trovi sia uno degli animali prediletti da registi e scrittori?
“L’orango è un primate in alcuni aspetti simile all’uomo, molto intelligente, con un aspetto curioso, che vive in branchi. Forse è questo il motivo per cui si presta a diventare un personaggio, non è difficile riconoscercisi”.
La parola chiave di questo libro qual è?
“La parola chiave credo sia inclusione. Rumba è diverso dai suoi simili, e per questo inizialmente non viene accettato, è deriso, escluso. Poi dopo una serie di eventi viene riconosciuto come membro del gruppo anche se differente, ma che è in grado di mettere in campo altre doti. Non viene soltanto accettato, ma anche valorizzato per quello che è”.
Da parte dei giovani lettori vi sono stati feedback positivi o negativi?
“Mi è capitato di leggerlo ad alta voce in una libreria e quest’estate in un originale evento sulla spiaggia: ho visto bambini attenti, incuriositi, divertiti”.
Hai mai pensato di dar vita ad un seguito? Anche una trasposizione cinematografica sarebbe grandiosa. Il mercato dei bimbi è in forte crescita oramai.
“Il libro è uscito pochi mesi fa, per ora non sono previsti seguiti, capita raramente con gli albi. Quanto al cinema, in Italia si contano sulle dita di una mano film – animati o con attori – tratti da libri per bambini”.
Quali altri temi hai a cuore nei tuoi libri oltre gli animali?
“Nei miei libri per i piu’ piccoli spesso sono proprio i bambini comuni i protagonisti. Altre volte creature fantastiche, inventate da me, o rielaborazioni di personaggi come draghi, folletti. Mi sono anche divertita diverse volte a riscrivere a modo mio le fiabe classiche”.
Cosa rende il tuo stile così riconoscibile?
“Credo di saper mettere un pizzico di poesia in quello che scrivo, e spesso, come in questo caso, l’ironia”.
Ci puoi raccontare qualche aneddoto esclusivo sull’orango rosa?
“L’aneddoto l’ho raccontato prima, l’orango rosa esiste davvero, si chiama Alba e vive nel Borneo”.
Ci sono altre tue uscite in programma?
“Come albi per i piccoli usciranno due storie natalizie, “Il gatto di Babbo Natale”, e “Natale al risveglio”. E poi un libro sulla magia della neve dal titolo “La neve sul mare”.
Quando perché hai deciso di dare vita al libro “Nico, basta!”?
“La storia e’ nata dallo stimolo di un editor che cercava qualcosa sulle mamme che urlano. Poi pero’ – causa contrazione delle uscite per la pandemia – non ha potuto pubblicarla, così’ lo proposta alla Piemme che ha detto subito di sì”.
Scrivere per un pubblico di bambini e ragazzi trovi sia più stimolante? Più gratificante?
“Ho sempre scritto per bambini e ragazzi: e’ il mio mondo, mi vengono in mente solo storie che hanno giovani protagonisti. Ormai sono 25 anni che scrivo, e’ evidentemente il mio destino”.
Chi ha realizzato la grafica di copertina?
“Il libro fa parte della fortunata collana del Battello a vapore, che ha una propria grafica che la rende immediatamente riconoscibile. L’ illustratrice, Giulia Bracesco, l’ ha scelta la redazione per il suo stile ironico”.
Qual è il messaggio che questo libro si prefigge di voler far arrivare ai lettori?
“Sono stata e sono tutt’ora una mamma “strillona”. Spesso pentita delle mie urla. Ho voluto immaginare come possono essere vissute dal bambino. Il messaggio e’ che in una relazione ci vuole sempre un compromesso, anche se uno degli interlocutori e’ piccolo e ovviamente la responsabilità più grande e’ dell’ adulto, che comunque deve fare conto con i suoi limiti”.
In una sola parola come puoi racchiudere il tuo intero progetto editoriale?
“Difficile trovare una sola parola, perche’ la mia produzione spazia dagli albi illustrati per i piccolini ai romanzi young adult. Direi che cerco di scrivere storie dalla parte dei bambini”.
Tu da piccola che libri amavi leggere?
“Da piccola ero una lettrice vorace ma casuale. I miei genitori non si potevano permettere di comprarmi libri e io raccattavo in giro qualsiasi tipo di lettura. Certo, prediligevo il genere avventura e il giallo, ma ho adorato anche alcuni classici di formazione come Piccole donne”.