Il conduttore nel corso di un’intervista tocca il tema legato ai giovani e ai dispositivi che utilizzano: ecco come la pensa a riguardo
Uno dei volti più importanti della tv italiana, si schiera contro i cellulari: Paolo Bonolis, sostiene che il dispositivo non andrebbe utilizzato fino ad una certa età, perché potrebbe portare dei disagi ai ragazzi.
La sua teoria il conduttore l’ha spiegata nel corso di un’intervista al Corriere della Sera, mandando così un ‘messaggio’ anche ai genitori dei giovani; lui inoltre non ama troppo il telefonino: “Ho Nokia: se mi vuole telefonare può farlo, se mi vuole mandare un sms lo ricevo. Se dobbiamo fare altre cose preferisco farle guardandola in viso, insieme”.
Bonolis: “No all’abuso”
No allo smartphone ai minori di 16 anni, è questo il pensiero di Paolo Bonolis: “Sì, ne sono convinto. La realtà si è spostata dal tridimensionale al bidimensionale. L’errore è nell’abuso, nell’esistenza delegata non tanto alla tecnologia binaria del computer, ma al prêt-à-porter, al fatto di portartelo sempre appresso. Così si perdono la memoria, le relazioni interpersonali, la noia che porta all’industriosità e allo sviluppo della fantasia, alla scoperta e all’esercizio del proprio carattere”.
I figli del presentatore hanno comunque tutti il cellulare e lui sottolinea: “Non sono stato io, ma Sonia (la moglie ndr), perché lei invece utilizza tantissimo lo smartphone. Ma mia moglie ha avuto anche una crescita e uno sviluppo analogico, è in grado di distinguere l’olio dalla crusca e per merito suo e per impegno mio ai ragazzi è stato concesso in maniera abbastanza equilibrata. Adele, Davide e Silvia stessa lo utilizzano, ma non ne abusano”, ha concluso Bonolis. L’utilità del telefonino è innegabile, ma evitare che il dispositivo limiti i più giovani nei rapporti e nella vita di tutti i giorni, è sicuramente una priorità.