Si vendica della ex lanciando molotov, ma qualcosa va storto

Ha provato a vendicarsi della ex lanciando una molotov, ma qualcosa non è andato secondo i suoi piani visto che l’ha combinata davvero grossa

Un uomo ha provato a vendicarsi, nella peggiore maniera possibile, nei confronti della sua ex. Da come avete potuto capire, per farlo, ha lanciato una molotov nell’indirizzo del suo balcone. O almeno, pensava di aver fatto centro ed invece qualcosa è andato decisamente storto. Si tratta di un 34enne che è stato condannato, in primo grado, insieme ad altri suoi due amici per aver portato a termine una serie di atti incendiarsi verso quello che pensavano fosse l’appartamento della donna.

Lancia molotov, ma nel balcone sbagliato
Lancia molotov, ma nel balcone sbagliato (Ansa Foto)

Già, pensavano male invece visto che avevano colpito quello dei vicini. Il tutto è accaduto a Ladispoli. A quanto pare l’uomo non ha accettato il fatto che la loro relazione fosse terminata. In precedenza ci aveva provato con diversi atti di stalking fino a quando non ha avuto la pessima idea di lanciarle verso il balcone delle bottiglie di molotov. Il suo obiettivo era a dir poco macabro visto che voleva incendiare il suo appartamento.

Ladispoli, lancia molotov nell’appartamento sbagliato: condannato

Lancia molotov, ma nel balcone sbagliato
Lancia molotov, ma nel balcone sbagliato (Ansa Foto)

Il tutto è accaduto, per l’esattezza, quattro anni fa. Il 34enne cerca l’appartamento dove la sua ex era andata a stare ospite da una amica. Dopo un giro di perlustrazione cerca di capire qual è l’interno da colpire e soprattutto quanto la può trovare in casa. Insieme all’aiuto di altri suoi due complici inizia ad assaltare con bottiglie incendiarie il terrazzo, giardino ed anche il balcone.

“Peccato” che gli stessi avevano sbagliato appartamento visto che avevano colpito la casa dei vicini, che successivamente, li avevano denunciati. Per il 34enne è arrivata la condanna a 4 anni di reclusione. Per i due amici, invece, un anno in meno. Le accuse per tutti e tre sono inevitabilmente gravi visto che si parla di: danneggiamento e fabbricazione di armi. I tre, non contenti, hanno provato a ricorrere in appello ma non c’è stato nulla da fare visto che la sentenza di primo grado è stata confermata.

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