Il campione francese lascia il calcio a 39 anni e spiega i motivi che lo hanno spinto a dire addio. Il suo futuro sarà ancora…
Franck Ribery saluta il calcio giocato. L’Arechi ha tributato al campione francese un meritato tributo prima della sfida contro lo Spezia, Franck ha risposto commuovendosi, in una piazza, quella di Salerno, che ha amato dal primo momento. Ribery lascia a 39 anni, dopo aver conquistato 26 trofei, tra cui una Champions League vinta con il Bayern nel 2013. L’anno scorso ha contribuito alla clamorosa salvezza della Salernitana, con 23 presenze, pur senza riuscire a segnare.
Ribery: “Io tra i più forti, Zidane il più grande con cui ho giocato”
Il precampionato sembrava iniziato bene, poi i primi problemi al ginocchio, come racconta alla Gazzetta dello Sport: “Ancora tre mesi fa mi sentivo bene. Un ritiro precampionato alla grande, poi le prime fitte al ginocchio dopo un triangolare a luglio. Alla prima di campionato contro la Roma ho giocato sul dolore. Non sono una persona fragile, ma per i 3 giorni successivi non sono riuscito a muovermi. I dottori hanno detto che la situazione era molto grave. Ho provato a recuperare. Non riuscivo a credere di essere costretto a smettere. Avrei voluto scegliere io quando dire basta, invece il mio calcio è finito”.
Finisce dunque una carriera leggendaria, di un giocatore unico, capace di abbinare grande tecnica, colpi di genio, ma anche doti di leadership fuori dal comune. Il suo idolo è sempre stato Zidane e anche il giocatore più forte con cui ha giocato: “Zidane per me è stato il più completo e forte con cui ho giocato. Se io sono stato tra i top cinque al mondo? Sì!”, non ha dubbi e forse fa bene Ribery che ora entrerà nello staff di Davide Nicola e continuerà a star vicino alla sua Salernitana: “Sono molto contento: in futuro vorrei allenare. Mi piace stare sul campo ed essere vicino alla squadra e continuerò a farlo, in una città dove il calcio si vive come piace a me: con passione”.