Alle ore 10.30 ci sarà a Palazzo Chigi il passaggio di consegne tra Draghi e Giorgia Meloni. Ecco come nacque la cerimonia e come si svolgerà
Tutto pronto a Palazzo Chigi per la cerimonia di insediamento di Giorgia Meloni. La nuova Premier alle 10.30 riceverà dalle mani del Primo Ministro uscente (Draghi) la campanella, che testimonierà il passaggio di consegne tra il vecchio e il nuovo esecutivo. Giorgia Meloni diverrà a tutti gli effetti, il primo Premier donna della storia della Repubblica Italiana.
Dopo l’aspetto formale, si passerà a quello materiale, con la convocazione de primo Consiglio dei Ministri. La Meloni parlerà con tutti i nuovi responsabili dei dicasteri per iniziare il percorso politico del nuovo esecutivo. Ma prima, come detto, ci sarà il famoso e atteso rito della campanella. Un’usanza che testimonia in modo ufficiale la fine della precedente legislatura e l’inizio della nuova.
Il rito della Campanella: come nasce
La ‘cerimonia della campanella’ è recente. La prima volta si materializzò nel maggio del 1996, quando Romano Prodi (che sconfisse alle elezioni SIlvio Berlusconi), ricevette la campanella da Lamberto Dini (che aveva presieduto un Governo tecnico, dopo la caduta del primo governo Berlusconi). Da 26 anni a questa parte, il rito della campanella, segna il cambio della guardia a palazzo Chigi. Anche questa mattina il rito si ripeterà, come nelle migliori delle tradizioni, nella sala dei Galeoni, tra Draghi e Meloni assicurando alla prima donna premier le ‘piene funzioni’.
Il rito della campanella: come si svolge
Sarà un commesso consegnare su un apposito vassoio alla leader di Fratelli d’Italia la campanellina dorata con la quale ‘dirigerà’ le riunioni del Cdm nella sala del Mappamondo, a favore di telecamere, tra i flash dei fotografi presenti. Se la volta scorsa il passaggio di testimone tra Giuseppe Conte e Mario Draghi in tempo di Covid fu segnato dall’amuchina, giusto un anno prima, si creò un vero e proprio caso, perché si svolse con una formula più inedita del solito, visto che il premier Conte per il suo bis decise di non rinunciare allo scampanellio, succedendo a se stesso.