Come aprire un negozio in casa: tutte le informazioni necessarie

Nell’epoca dell’E-Commerce sempre più persone hanno deciso di trasformare la propria attività e lavorare direttamente dalla propria abitazione. Ecco tutto quello che c’è da sapere per provare questa nuova frontiera del mondo del lavoro

Dallo smart working all’home working il passo per molti è stato breve. Dopo aver provato la comodità di lavorare tra le mura domestiche, sono tanti quelli che hanno cercato di farla diventare una consuetudine, magari creandosi dei veri e propri “negozi” all’interno della propria abitazione.

Smart Working
Dallo smart working all’home working il passo è breve (Ansa)

D’altronde siamo nell’era dell’E-Commerce e anche la legge in fondo permette di avviare un’attività in questo modo, dal momento che non esiste alcun divieto e che in molti paesi questa pratica va avanti da tempo, da ben prima che prendesse piede il commercio in rete.

Ad esempio sono storicamente molto comuni le botteghe dell’artigianato e del cibo a chilometro zero allestite all’interno di un’abitazione o di un manufatto produttivo, quelle prodotte direttamente nelle antiche masserie e fattorie dove i produttori vivono con la famiglia. Oppure le gelaterie allestite direttamente nelle fattorie di famiglia che producono latte e latticini, o ancora le enoteche nell’azienda vitivinicola di famiglia.

Negozio in casa, come aprirlo

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La pandemia ha spinto verso una digitalizzazione delle persone (Ansa)

Tenendo conto dell’evoluzione del commercio e delle nuove tipologie di negozio in casa, invece, queste possono essere raggruppate in due macro categorie: il punto vendita allestito nella propria dimora e adibito al commercio online o lo store di prodotti artigianali in uno spazio che ricade all’interno del perimetro dell’abitazione. Chiaramente per aprirlo occorrono permessi e licenze specifiche, oltre a rispettare le normative vigenti relative all’attività da avviare. Ad esempio serve sempre sincerarsi preventivamente che il locale o lo spazio non necessiti di lavori edilizi o di adattamento, magari affidandosi al consulto di un esperto o rivolgendosi presso l’Ufficio Tecnico del Comune. Per il resto, ecco le principali normative:

  • Con superficie inferiore ai 250 metri quadrati non è necessario chiedere la licenza al Comune.
  • Con superficie superiore ai 250 metri quadrati occorrono la licenza e la Scia (Segnalazione Certificata di inizio Attività).
  • In caso di Comuni inferiori o uguali ai 10mila abitanti, servono licenza e Scia anche per i locali superiori ai 150 metri quadrati.
  • In presenza di negozio di alimentari, è obbligatoria la frequenza a un corso SAB (Somministrazione Alimenti e Bevande) generalmente organizzato da aziende private o dal Comune/Regione. Il SUAP potrà fornire maggiori indicazioni.
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