Tumore al seno, dite addio alle protesi in silicone: cambio importante

Tumore al seno, passi in avanti da parte della scienza: potete dire addio alle protesi in silicone. Da adesso in poi c’è un cambio importante 

Il mondo della scienza e della ricerca non si ferma assolutamente mai. E’ giusto ribadirlo visto che si sta facendo davvero di tutto per cercare di limitare ogni tipo di malattia e, soprattutto, evitare che qualcuno possa essere vittima. Da come avete ben potuto capire ci sono delle novità importanti per quanto riguarda il cancro al seno.

C'è la svolta per quanto riguarda il cancro al seno
Addio alla protesi al seno (screenshot video YouTube)

A quanto pare la sperimentazione di impianti per la ricrescita di alcuni ‘tessuti naturali’ del corpo inizierà davvero a breve. Nel caso in cui le cose dovessero andare per il verso giusto allora è inevitabile il fatto che si possa verificare una vera e propria alternativa alle protesi al seno in silicone.

Tumore al seno, svolta epocale: le parole di Payen

Purtroppo i dati parlano fin troppo chiaro: ogni anni a 2 milioni di persone viene diagnosticato un cancro al seno. Nella maggior parte dei casi si procede con la rimozione dell’organo che è stato colpito appunto dalla malattia. In merito a questo la ricerca sta andando avanti con i suoi studi e sta puntando soprattutto su tessuti che possono essere assorbiti dall’organismo. In che modo? Realizzando delle protesi con un polimero bioassorbibile. Il tutto grazie a delle stampanti 3D.

Una volta che le stesse vengono inserire nel corpo vengono “colonizzate” da cellule adipose fino a quando le stesse non tendono a sparire definitivamente. Lo ha spiegato il CEO della ‘Lattice Medical‘, Julien Payen, in una intervista rilasciata al ‘Guardian‘: “L’impianto è completamente degradabile. A 18 mesi dall’inserimento nel corpo non c’è più alcuna traccia di materiale artificiale”. A quanto pare le prime sperimentazioni si dovrebbero verificare a partire dall’11 luglio del 2023 in Georgia. Resta da capire, però, come comportarsi con i seni “ricresciuti”. In questo caso i nervi a contatto con il silicone non ricrescono. Con questi nuovi impianti potrebbero rimanere collegati, quindi un’ottima notizia per i tessuti che andrebbero migliorati.

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