Pochi decimi di punti percentuale separano il presidente uscente dall’ex Capo di Stato che però ha un margine irrecuperabile. Il riscatto dell’ex sindacalista
Luiz Ignacio Lula da Silva è di nuovo presidente del Brasile. Dodici anni dopo la conclusione del suo secondo mandato, l’ex sindacalista e leader della sinistra ha sconfitto il presidente uscnete Jair Bolsonaro Secondo la commissione elettorale, Lula ha ottenuto il 50,77% delle preferenze, conro il 49,23 adato a Bolsonaro.
Le ultime ore sono state segnate dalle polemiche per le centinaia di blocchi stradali messi in atto dalla polizia autostradale, in particolare nel nord-est, roccaforte del candidato del Partito dei lavoratori. Per il responsabile della Corte elettorale superiore, Alexandre de Moraes, ci sono stati ritardi ma a nessuno è stato impedito di votare. Circa 156,4 milioni di brasiliani sono stati chiamati alle urne per scegliere tra la continuità del presidente di estrema destra Jair Bolsonaro e il ritorno al potere dell’ex presidente progressista Luiz Inacio Lula da Silva.
Offese e insulti nelle ultime ore di campagna elettorale
I due candidati si sono affrontati in un secondo turno elettorale per il quale il leader del Partito dei Lavoratori (PT), secondo gli ultimi sondaggi, era il favorito con un vantaggio tra i quattro e i sette punti percentuali. Le votazioni si sono svolte in 5.570 città del Paese e in 181 località all’estero. Entrambi i candidati, che hanno diviso l’elettorato come mai si era visto nella storia recente del Brasile, si sono affrettati fino all’ultimo minuto del sabato per chiudere una campagna feroce durata due mesi e mezzo.
È stata una sfida all’arma bianca, con accuse reciproche di mentire, l’ultimo dibattito televisivo prima del ballottaggio, domenica, tra Jair Bolsonaro e Luiz Inacio Lula da Silva. I due hanno cercato di catturare l’elettorato degli indecisi, sfidandosi su questioni chiave dall’economia all’aborto, ma confrontandosi anche su pandemia, ambiente e relazioni internazionali. La sfida dialettica ha mostrato due candidati più preparati rispetto ai dibattiti precedenti e che hanno dato risposte molto più calcolate rispetto alle questioni più spinose. La tensione -negli studi televisivi Globo, l’emittente brasiliana più popolare- è stata palpabile sin dalle prime battute quando Bolsonaro ha invitato Lula a stare al suo fianco e l’ex presidente ha replicato che non voleva stargli vicino. Bolsonaro ha accusato ripetutamente Lula di aver mentito durante la campagna elettorale (“Dovrò esorcizzarlo per farlo smettere di dire menzogne?“, ha chiesto a un certo punto) e lo ha anche rimproverato per gli scandali di corruzione che hanno offuscato il suo governo e quello della sua ‘delfinà, Dilma Rousseff.