Chiusura dei Rave, la sociologa: “Ma che musica… chi ci va vuole solo sballarsi”

Stefania Vergati docente nel Dipartimento di Scienze Sociali della Sapienza: “Speriamo solo che ora non si fomenti una rivolta”

Cosa spinge migliaia di ragazzi ad unirsi nei Rave? Che immagine regalano da un punto di vista sociologico e morale? E soprattutto, la nuova legge che li vieterà, che impatto potrà portare? Domande alle quali ha provato a rispondere la dottoressa Stefania Vergati, sociologa, docente nel Dipartimento di Scienze Sociali dell’ Università La Sapienza di Roma e autrice di numerosi testi che studiano i comportamenti e le abitudini dei giovani.

I ragazzi partecipanti al rave party in corso nella zona nord di Modena in prossimità del quartiere fieristico e dell’ingresso dell’autostrada A1. Modena, 31 Ottobre 2022 . ANSA 

“Partiamo da un presupposto: molti sociologi non hanno studiato nel dettaglio il fenomeno dei rave partyesordisce ai microfoni di Notizie.com quindi non è facile capire bene cosa li spinga a fare tanti chilometri per ritrovarsi insieme. Una cosa è chiara: queste persone, che poi non sono prevalentemente dei ragazzini, non vanno ai Rave per ascoltare musica, ma per sballarsi tutti insieme. Spinti evidentemente dalla voglia di evadere, si riuniscono in una sorta di zingarata di nuova generazione. E il loro sballo non dura solo una serata, ma deve essere continuo”. La dottoressa Vergati si chiede sequeste persone arrivano a questi rave già sballati, o lo fanno lì? A giudicare da certe immagini sembrano già molto eccitati. Sembrano persone ai margini, ricordano un pò quelli dei centri sociali”.

Differente il discorso legato agli organizzatori: “Mentre chi partecipa cerca nei Rave un’evasione, seppur distorta, dalla quotidianità, gli organizzatori sono solo a caccia del business: non so se si paga un biglietto per entrare, certamente dallo spaccio e da altre situazioni, c’è un bel guadagno, che ora con questa legge verrà meno”. A proposito della legge. “Io credo che potessero anche bastare le regole che già c’erano, a meno che non si volessero stroncare gli organizzatori. Ma aspetto di leggere bene tutta la legge“.

Ma ora, cosa succederà? “Io credo che questi fenomeni verranno stroncati: voi pensate che persone che passano giorni a sballarsi lo continueranno a fare rischiando multe o la galera? L’aspetto positivo è che fortunatamente certe immagini, come quelle di Viterbo viste lo scorso anno, verranno meno. Si eviteranno occupazioni di territori e che certe proprietà private vengano distrutte. Ma quello che mi chiedo: possibile che il comune di Viterbo e quello in Emilia non fossero a conoscenza dell’evento? Possibile che la Polizia postale non abbia decifrato gli inviti sui social? O dobbiamo pensare che prima c’era un certo Governo a cui queste cose non interessavano, mentre ora si farà più attenzione? Che ci siano le regole sono pienamente d’accordo, anche se sono abbastanza stupita dell’immediatezza che ha accompagnato la scelta del Governo”.

Rave
La nuova legge sui Rave fa discutere – Ansa –

La dottoressa Vergati chiude con una preoccupazione:Speriamo solo che ora non si esageri con la voglia di fomentare le rivolte. Guardi cosa è successo a La Sapienza. Erano anni che non veniva fatto nulla. Quello è stato un fenomeno sobillato da qualcuno. Le organizzazioni studentesche non si sentivano da anni. Non si facevano più occupazioni. E’ vero che La Sapienza è generalmente contro la presenza di certe persone, ma il diritto di parola deve essere consentito sempre a tutti”.

 

 

 

 

 

 

 

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