Reddito di cittadinanza, ricordate i navigator? Che fine hanno fatto?

Reddito di cittadinanza, ricordate i navigator? Di conseguenza la domanda che viene adesso nasce spontanea: che fine hanno fatto?

Che fine hanno fatto i Navigator?
Che fine hanno fatto i navigator? (Ansa Foto)

In un primo momento erano partiti addirittura in tremila (quasi). Sì, stiamo parlando proprio dei navigatori: per chi non lo sapesse si tratta di alcune figure professionali assunte e formate dall’Anpal (Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro). L’obiettivo principale era quello di trovare lavoro a chi percepisce il reddito di cittadinanza. Quindi, di conseguenza, eliminarlo e metterlo in condizioni tale da non usufruirne più.

Nel frattempo è arrivata la comunicazione importante da parte del ministero del lavoro. In occasione della scadenza dei contratti (31 ottobre) ha voluto chiarire che questi contratti “non sono prorogabili”. Insomma: per avere dei nuovi navigator servirebbe avere una norma che non è allo studio. All’inizio furono 2.978 i navigator contrattualizzati nel 2020. Due anni più tardi ci fu un taglio importante: basti pensare che il 21 marzo del 2022 erano diventati meno di un terzo. Per la precisione 1870 con 1.108 dimissioni registrate.

Reddito di cittadinanza, che fine hanno fatto i navigator?

Che fine hanno fatto i Navigator?
Che fine hanno fatto i navigator? (Ansa Foto)

Questo è quello che ha ribadito la Magistratura contabile: “Evidenti ricadute anche sugli ingenti costi sostenuti per selezionarli“. Con la somma che superava abbondantemente gli 800mila euro. Il 1mo giugno di quest’anno erano stati ricontrattualizzati 1.618 di loro (250 in meno). Non solamente i beneficiari del reddito, ma anche i percettori del programma nazionale della Garanzia occupabilità dei lavoratori.

In merito a tutto ciò è prevista una durata contrattuale di due mesi. Alle regioni, invece, è stata lasciata la possibilità di concedere un’ulteriore proroga di tre mesi (con scadenza proprio il 31 ottobre). Alcune regioni del nostro Paese, però, in quella data hanno fatto sapere di non avere alcuna intenzione di prorogare l’attività di assistenza tecnica nei centri per l’impiego regionali di 538 navigator.

Stiamo parlando di: Piemonte, Lombardia, Campania, Veneto e Umbria. Chi, invece, ha chiesto di prorogare l’attività di assistenza tecnica nei centri per l’impiego regionali sono: Sicilia, Basilicata e Molise. Quanti ne sono, quindi, i navigatori “sopravvissuti“? A quanto pare poco più di mille.

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