Al Bano non manca di rendere pubblica la sua posizione contro la guerra in Ucraina. Già in passato l’artista ha condannato la Russia, nonostante sia molto amato nel territorio sovietico. Il cantante di Cellino San Marco è una vera star in Russia, si è esibito più volte e prima dello scoppio della guerra aveva in programma una serie di concerti in diverse location del paese.
Al Bano: “Caro Putin so che sei molto impegnato…”
In passato Al Bano ha anche incontrato più volte Putin e tra loro si è creato un rapporto cortese e civile. Per queste ragioni il cantante ha deciso di mandare una lettera al leader del Cremlino, una missiva con cui lo invita a deporre le armi e a porre fine ad un vero e proprio massacro: “Caro Putin, so che sei molto ‘impegnato’ in azioni che seminano solo drammi e distruzione e mi sembra anche di capire che non ci sia, da parte tua, alcuna intenzione di mettere un punto a questo grande atto di follia”.
L’artista ha poi aggiunto: “Ma io qualcosa sento il dovere di dirtela. Tu che sei il ‘grande’ Putin, tu che sei il capo di Stato ma che sei anche padre; tu che la sera hai la possibilità di andare a dormire nella tua casa, nel tuo letto, sicuramente con i tuoi figli, per un attimo, solo per un attimo, fermati a pensare a coloro i quali si vedono cadere addosso le bombe e che devono fuggire dalla propria casa.” Al Bano ha invitato Putin a pensare ai bambini, e a tutte quelle persone inermi che stanno subendo questa tragedia a cui solo lui può porre fine il prima possibile.
Al Bano: “Putin blocca questa atroce follia…”
Al Bano non può che implorare il leader di stato a bloccare l’atrocità della guerra. Un’atrocità che definisce folle e ingiustificata che non porterà del bene a nessuno: “Pensa ai dieci comandamenti che, al quinto, recita “non uccidere”: il buon Dio avrà pur voluto dire qualcosa!”
Ha infine concluso: “Poi, se ne sei capace, ed io so che ne sei capace, blocca questa truce follia che, prima di te, è già stata percorsa da Hitler, da Mussolini e da tanti altri. Fermati finché sei in tempo: il mondo ti ringrazierebbe.”