Calvarese ‘affonda’ il suo ex collega: “Non sarà più arbitro. Anzi…”

L’ex fischietto Gianpaolo Calvarese, in una intervista rilasciata al sito ‘Calcio e Finanza’ ha parlato di un suo vecchio collega confermando che non arbitrerà più alcuna partita di calcio. Né di Serie A e nemmeno di B

Nel 2021 ha deciso di lasciare il mondo degli arbitri per “motivi personali” che, di conseguenza, sono stati anche rivelati. Per Gianpaolo Calvarese, da un bel paio di mesi, si è aperto una nuova possibilità. Sempre per quanto riguarda il calcio visto che è diventato l’opinionista dei suoi colleghi, italiani e stranieri, impegnati in Europa e non solo. Dopo l’AIA è stato “ingaggiato” da Amazon Prime.

Calvarese affonda il suo ex collega
Gianpaolo Calvarese (Foto LaPresse)

Negli ultimi giorni sta facendo molto rumore la notizia che riguarda proprio un suo ex collega che, da più di una settimana, è stato estromesso completamente dall’Associazione Italiana Arbitri. Ed il motivo siamo pronti a spiegarvelo. Anzi, è stato lo stesso Calvarese a farlo in una intervista che ha rilasciato al quotidiano ‘Calcio e Finanza‘.

Calvarese conferma: “Giacomelli non è più arbitro

Precisamente da giovedì 27 ottobre, Piero Giacomelli non è più considerato un arbitro di calcio. L’ex appartenente alla sezione di Trieste, come riportato in precedenza, non fa più parte dell’AIA. Ha perso, infatti, il ricorso alla Corte del CONI. Motivo? Nell’estate del 2021, insieme a Davide Massa, finisce al centro delle polemiche per quanto riguarda lo scandalo “rimborsi”. In quella occasione vengono sospesi. Entrambi decidono di patteggiare e quindi vengono riammessi. Ma non è finita qui. Il triestino, il 2 febbraio di quest’anno, viene di nuovo sospeso. Indovinate un po’? Sempre per la questione relativa ai rimborsi.

E sapete di quanto stiamo parlando? Di una cifra che si avvicina ai 70 euro. Decide di fare ricorso all’AIA: la commissione d’appello che riduce la sospensione a 13 mesi. Nuovo ricorso, ma questa volta al CONI. Nel frattempo il 1° luglio viene dismesso per aver “accumulato più di 12 mesi di sospensione“. Il 29 luglio arriva la prima udienza del CONI che gli dà ragione: l’AIA è costretta a riformulare il giudizio. Il 10 agosto viene convocata una commissione di disciplina che rivede il giudizio: sospensione ridotta da 13 a 11 mesi. Sommati ai 47 giorni già comminati nell’estate precedente, fanno superare a Giacomelli i 12 mesi di squalifica complessivi al di sopra della quale si viene dismessi per soli 17 giorni.

Piero Giacomelli non è più un arbitro di calcio
Piero Giacomelli (Foto LaPresse)

Una situazione che non piace affatto all’ex fischietto che decide di fare ricorso alla Corte. Il 27 ottobre il CONI non accoglie la richiesta di annullamento e decide di escludere il triestino dagli impegni arbitrali. Morale della favola? Addio Serie A, ma solo gare provinciali o settore giovanili (fino al 6 gennaio del prossimo anno). Se pensate che sia finita qui vi sbagliate di grosso. Adesso l’AIA rischia una causa che si avvicina ad 1 milione e mezzo di euro. Una cifra che comprende: pagamenti in sospeso, potenziali guadagni futuri ed eventuali danni.

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