Il secondogenito di Carlo ha chiesto che un video non venisse ripreso da serie televisiva targata Netflix: ecco di che si tratta
Non c’è tregua, sotto il punto di vista del gossip e dello scalpore, per la Royal Family. Al momento a Palazzo sono alle prese con la prossima uscita del libro di Harry, Spare, che potrebbe portare scompiglio al Buckingham Palace; i racconti verranno messi in vendita a partire dal 10 gennaio ed i reali stanno già immaginando eventuali scenari che potranno verificarsi dopo le rivelazioni del secondogenito di Carlo. Ma non solo, anche la serie incentrata sulla famiglia reale sta creando qualche problema.
Nella nuova stagione di The Crown infatti, ci sarà un passaggio su cui pare che persino il Principe William abbia chiesto a Netflix di intervenire, ma senza ottenere i risultati sperati. Stando a quanto racconta il Sun, la serie non risparmierà ai Windsor il momento dell’intervista scandalo rilasciata da Lady Diana al giornalista Martin Bashir nel 1995 per il programma televisivo Panorama.
The Crown, arriva la scena dell’intervista di Lady D
La Principessa all’epoca parlava dell’incapacità dell’allora marito di essere un buon re, dell’ombra di Camilla sul suo matrimonio e della volontà di essere una “regina nel cuore della gente“; nella serie si vedrà William spaesato per questi racconti e Carlo singhiozzante per quanto rivelato dalla donna. Secondo il tabloid la messa in scena sarebbe un po’ forzata ed esagerata, soprattutto alla luce della sentenza che nel 2021 ha stabilito la responsabilità del giornalista della Bbc, che riuscì ad estorcere con inganno l’intervista.
Subito dopo la sentenza il primogenito di Lady D aveva dichiarato: “I dipendenti della Bbc hanno mentito e utilizzato documenti falsi per ottenere l’intervista con mia madre. Hanno fatto affermazioni oscure e false sulla famiglia reale, il che ha giocato sulle sue paure e ha alimentato la sua paranoia. È mia opinione che il modo ingannevole di ottenere quel colloquio abbia influenzato in modo sostanziale ciò che mia madre ha detto“. La speranza, già a quel tempo, era che il video non venisse divulgato e trasmesso altrove.
