Luxuria: “Dire e scrivere il presidente Meloni è ideologia gender, confonde gli adoloscenti….”

Parla l’ex deputata eletta nel 2006 con Rifondazione Comunista e attivista: “Io non la capisco questa cosa, credo sia solo per ripicca con la Boldrini…”

Non si risparmia mai, dice sempre quello che pensa, senza filtri ma sempre con garbo e civiltà. Vladimir Luxuria, ex deputata, eletta nel 2006 tra le fila di Rifondazione Comunista, da sempre attivista e adesso anche attrice, vede con curiosità e attenzione l’attuale governo Meloni, ma non riesce proprio a capire e digerire questa modifica e questo salto dall’articolo femminile a quello maschile. “Proprio non ci riesco e proprio non mi viene“, dice subito Luxuria a Notizie.com. E’ disponibile a parlare dell’argomento che lo stuzzica, anche se devo imbarcarsi su un aereo, ma la tentazione di spiegare il suo punto di vista è tanta. “Io quando ho letto la modifica da la presidente che veniva anche piuttosto naturale a il presidente non ci volevo credere – spiega Vladimir Luxuria che argomenta -, anche perché voler continuare da parte di una donna il ruolo maschile che è sempre stato quello del presidente del Consiglio si riconosce ancora di più un ruolo maschile e da Giorgia Meloni non me lo sarei mai aspettato, sinceramente” .

La posizione
L’ex deputata ora attivista e attrice Vladimir Luxuria (Ansa)

Conosce l’attuale presidente del Consiglio da tanto tempo, quando Vladimir Luxuria è stata eletta nel 2006, anche per la Meloni fu la prima volta. Sono entrate in Parlamento insieme, anche se con due schieramenti opposti. Si stimano reciprocamente, nonostante le idee e le opinioni, tanto che la Luxuria ne riconosce le qualità dal punto di vista politico: “L’ho sempre vista come una donna e una politica in gamba e preparata, nonostante sia lontana dalle mie idee e dalle mie posizioni. Ha una gran capacità oratoria e gli riconosco carisma, anche perché non è facile convincere gente come i leghisti, ma, anche e proprio per queste capacità, non riesco a capire perché lei abbia dovuto insistere sui questa cosa del presidente”.

“In Italia si politicizza tutto, figuriamoci una cosa del genere, ma a me da donna dà fastidio, ho faticato tanto e ora che c’è una donna Premier usa il maschile, mah”

La posizione
Vladimir Luxuria durante una manifestazione a Torino (Ansa)

Nonostante siano passate settimane dalla scelta della Meloni di farsi chiamare il presidente e non la presidente si dibatte ancora molto sulla vicenda. E fa discutere, anche perché nella nota dopo Bruxelles da Palazzo Chigi non si poteva non notare che veniva scritto il presidente Meloni e le rispettive Von der Leyen e Metsola con l’articolo femminile. “Appunto, come si fa a non ricamarci sopra?, non certo da parte mia, ma dagli altri e li capisco“. A Vladimir Luxuria questa cosa non va proprio giù e a Notizie.com spiega: “Abbiamo faticato tanto per avere una donna Premier e che fa lei, usa il maschile, lo trovo un po’ confuso anzi ci sono tante persone, soprattutto gli adolescenti che si possono confondere benissimo. E’ una vera e propria ideologia gender, mi verrebbe da dire perché non si capisce e si confonde, soprattutto i più piccini che non capiscono a questo punto se il presidente o la presidente è un uomo o una donna…”.

Io ho faticato tanto, sono nato maschietto e ora che sono donna, mi piace che si usi e che venga usato l’articolo femminile e io continuerò a chiamarla La Presidente anzi se avrò occasione di incontrarla, così la chiamerò. Tra l’atro nella carta intestata c’era il “signor Presidente del Consiglio” e l’hanno dovuto togliere il “signor“. Ma poi Presidente è la stessa radice etimologica di preside e la preside, maestro e maestra e così via. Mi spiace anche che questa cosa sia stata politicizzata, ma tanto qui in Italia si fa con tutto ahimé. Per me è una cosa seria, poi si parla tanto di legge omofoba, il tema della parità di genere dovrebbe essere trasversale…lo sa cosa penso?“. Prego Vladimir Luxuria, dica tranquillamente: “Credo che tutto questo da parte di Giorgia Meloni sia una ripicca nei confronti di gente come la Boldrini o la Murgia che di battaglie del genere ne hanno fatte tante, penso e credo che sia una cosa anti-boldriniana, ma è solo un mio pensiero. Sa a volte però a pensare male….”

 

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