Iran, anche la Alidoosti si unisce la protesta: scoppia la polemica [FOTO]

Iran, continuano le proteste da parte delle donne: ad unirsi anche la nota attrice del posto Taraneh Alidoosti. La sua immagine, virale sui social, non è passata inosservata: scoppiano le polemiche [FOTO]

La protesta della nota attrice iraniana non passa inosservata
Taraneh Alidoosti (Ansa Foto)

In Iran non si placano affatto le proteste da parte delle donne. Cominciate da più di un mese, le persone protestano per avere i loro diritti. C’è anche chi ha pagato con la vita. Più di una donna è stata barbaramente uccisa dalle autorità. Nel frattempo, però, nel Paese sta facendo molto discutere il gesto di un personaggio noto. Si tratta dell’attrice Taraneh Alidoosti che ha deciso di non rimanere in silenzio e di compiere un gesto che non è passato inosservato.

Ha deciso di utilizzare i suoi account ufficiali social facendosi scattare una foto. La stessa sta scatenando moltissime polemiche. Un post che, nel giro di ultime ore, è diventato virale. Lo stesso, però, ha trovato all’approvazione di molti utenti che si sono schierati dalla sua parte. Anzi, l’hanno ringraziata per aver dato un grande segnale in merito a queste proteste che si stanno verificando.

Iran, la protesta della Alidoost: FOTO senza velo

La Alidoosti non ci sta e “affronta” il suo Paese. In che modo? Postando una foto senza il velo e mostrando a tutti una frase con un cartello. In realtà si tratta di uno slogan diventato oramai famoso in Iran. “Donna. Vita. Libertà“. Non una citazione qualunque visto che è diventato il grido di battaglia da parte di molte persone che si sono schierate per il movimento di protesta nazionale.

Il tutto a poche ore dall’inizio dello sciopero anche nell’Ovest della nazione. In molti continuano a mostrare solidarietà nei confronti delle donne uccise. Come quella di Mahsa Amini (uccisa a Zahedan il 30 settembre), uccisa dalla sicurezza iraniana per non aver indossato correttamente il velo. Una repressione che ha provocato la morte di 304 persone: tra questi 41 bambini e 24 donne. A ribadirlo il gruppo ‘Iran Human Rights‘.

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