Il celebre regista David Zucker si lamenta dell’attuale proliferazione del politicamente corretto, che starebbe rovinando la comicità.
Fin dove ci si può spingere per far ridere il pubblico? Qual’è il delicato confine tra comicità e discriminazione? Ci si può davvero sentire colpiti da una battuta all’interno di un film? Su quali argomenti è lecito scherzare serenamente e su quali invece sarebbe meglio evitare fraintendimenti? Tutte domande molto frequenti negli ultimi dieci anni, nei quali l’espressione dell’arte comica ha subito un’evidente ridimensionamento, in seguito al massiccio rinnovamento delle sensibilità.
Recentemente David Zucker – storico regista e sceneggiatore della comicità cinematografica con pietre miliari come Una pallottola spuntata e L’aereo più pazzo del mondo – ha voluto esprimere la propria visione del presente, manifestando una certa insofferenza alle attuali regole di condotta imposte dalle produzioni.
La comicità sta morendo?
Ecco le parole del regista: “Io e il mio attuale partner di scrittura, Pat Proft, abbiamo realizzato una parodia di James Bond e Mission: Impossible. Una produttrice ci ha detto che ‘Questa battuta sta diventando un po’ rischiosa‘. Era una blanda battuta sulla protagonista femminile. Dato che era passata dal dipartimento di polizia all’FBI… aveva bisogno di una riduzione del seno per entrare nel giubbetto di kevlar. Era una roba leggerissima, ma, a quanto pare, era comunque troppo”.
Il regista statunitense ha poi proseguito: “Stanno distruggendo la comicità per via di un 9% di persone prive di senso dell’umorismo. Al tempo potevamo essere offensivi quanto ci pareva. Andavamo dove stavano le risate. Non pensavamo di essere offensivi, ma sapevamo anche che se qualcuno si fosse offeso… eravamo sulla strada giusta. Poi col passare degli anni… ci sono stati i novanta e i primi del duemila e poi tutto ha iniziato a cambiare”. Zucker ha poi concluso: “La commedia si trova in cattive acque, ma credo che ritornerà. È come un pendolo, quindi ci sarà una fisiologica oscillazione. Mi piacerebbe solo poter vedere degli autori di commedie che possono lavorare senza avere paura. Vogliamo solo far ridere le persone”