Allarme “piccioni zombie”: “Sono stati colpiti da un virus terribile”

Sono sempre più diffusi questi volatili deformati e per questo incapaci di volare. Anche per i veterinari diventa difficile aiutarli. Ecco quali sono i rischi per gli esseri umani che entrato in contatto con questo virus

Li chiamano “piccioni zombie” e stanno diventando sempre più diffusi, soprattutto nel Regno Unito. Questi volatili presentano un collo penzolante che ne deforma il corpo, rendendoli incapaci di volare.

Piccioni
Allarme “piccioni zombie”: sono colpiti da un virus (Ansa)

A lanciare l’allarme è stata l’associazione Society for Prevention of the Cruelty of Animals di Jersey, isola nel Canale della Manica: “C’è stato un aumento del numero di piccioni, recuperati nelle ultime settimane, che mostrano segni di problemi neurologici con collo contorto o non sono in grado di stare sulle zampe“. Il motivo di questa deformazione dovrebbe essere un virus, precisamente il Paramyxovirus, che colpisce proprio il piccione e gli uccelli in generale.

La “Malattia di Newcastle”

Piccioni
Si chiama anche la “Malattia di Newcastle” ed è sempre più diffusa (Ansa)

Viene chiamata comunemente come la “Malattia di Newcastle” ed “è – spiega il Ministero della Salute italiano – una delle più temute malattie che possono colpire i volatili. All’infezione sono sensibili numerosissime specie di uccelli, tra domestici e selvatici, con variabilità nelle manifestazioni cliniche secondo la specie e il ceppo virale coinvolto. Dagli anni della sua prima comparsa la Malattia di Newcastle si è diffusa a livello mondiale e nel secolo scorso si sono verificate almeno quattro pandemie. Il serbatoio naturale dei Paramyxovirus aviari è rappresentato dagli uccelli selvatici e in particolare dagli uccelli acquatici“.

A rendere ancora più complicata questa vicenda, come spiegato dai veterinari del Bird Exotics Veterinary, c’è inoltre che “il virus non risponde ai farmaci, sebbene le cure di supporto da parte di un veterinario possano ridurre la gravità della malattia e aumentare le possibilità di sopravvivenza“. Ma cosa succede se gli essere umani entrano in contatto con questo virus? Per fortuna questi “non possono contrarre la malattia, anche se chi viene a contatto con i volatili contagiati può contrarre una congiuntivite che si manifesta 24 ore dall’esposizione“.

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