Fu rapito dalle ‘Brigate Rosse’, addio a Vittorio Vallarino Gancia

Fu rapito dalle ‘Brigate Rosse’ poco prima dell’inizio degli ani ’80, nelle ultime ore la notizia della sua scomparsa: è morto Vittorio Vallarino Gancia

Morto Vittorio Vallarino Gancia
Vittorio Vallarino Gancia (Ansa Foto)

E’ scomparso a 90 anni (compiuti da poco) Vittorio Vallarino Gancia. Un cognome di certo non nuovo per gli amanti dei vini e soprattutto degli spumanti. Tanto è vero che per decenni ha guidato l’azienda che era stata fondata da bisnonno nel 1850. Nel corso della sua brillante carriera ha ricoperto ruoli decisamente importante. Tra questi quello di presidente del Consorzio dell’Asti e di Federvini. Nel 1994, l’allora presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, lo nominò ‘Cavaliere del Lavoro‘.

Lascia la moglie Rosalba, i due figli Massimiliano e Lamberto ed amici e parenti che si stringono al dolore che in questo momento la famiglia sta provando. Aveva dedicato parte della sua vita all’azienda di famiglia, portandola a livelli importanti ed internazionali (il noto marchio è famoso in oltre 60 paesi).

Morto Vittorio Vallarino Gancia, quando fu rapito dalle Br

Morto Vittorio Vallarino Gancia
Vittorio Vallarino Gancia (screenshot video YouTube)

Il suo nome, però, è legato anche alle Brigate Rosse. Nel 1975 fu rapito dall’organizzazione criminale. Fu liberato grazie ad un maxi blitz da parte dei carabinieri. I militari riuscirono a capire in poco tempo dove fu portato e nascosto l’uomo. Precisamente nella cascina Spiotta, nei pressi di Acqui Terme.

Ci fu un conflitto a fuoco dove persero la vita l’appuntato Giovanni D’Alfonso e la terrorista Mara Cagol, ovvero la fondatrice del gruppo assieme al marito Renato Curcio. Basti pensare che il figlio del carabiniere morto pressò la Procura di Torino che aprì una inchiesta. Con l’obiettivo di far risalire l’identità di un brigatista presente su posto. Anche se di questo non c’è mai stato traccia.

nel frattempo il mondo della politica si stringe attorno al dolore della famiglia. Specialmente sui social network dove Paolo Zangrillo, Daniela Santanché, Gilberto Pichetto e molti altri ancora hanno voluto esprimere un loro pensiero in merito alla perdita dell’imprenditore che ha scritto la storia della regione Piemonte e non solo.

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