La riduzione delle tasse è certamente uno degli argomenti centrali del nuovo Governo: sul tavolo tre possibili soluzioni.
E’ sicuramente uno degli argomenti all’ordine del giorno quello della riduzione delle tasse da parte del Governo guidato da Giorgia Meloni, che anche con i nuovi Decreti approvati proprio nei giorni scorsi, sta cercando di far tirare un sospiro di sollievo a tutti gli italiani.
A lavoro su questo punto, in particolare, ci sono il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il Presidente di Confindustria Bonomi e la maggioranza da Lega e Forza Italia: le tre diverse parti hanno sviluppato tre possibili soluzioni che seguono una linea: conservativa, riformista e liberista.
Una scelta per nulla facile considerando anche il fatto che tra dieci giorni il Governo è chiamato alla scrittura della Legge di Bilancio e da quanto si legge sul Giornale, pare sia noto il fatto che circa 21 miliardi saranno già impiegati dall’inizio dell’anno per le misure contro il caro energia.
Riduzione delle tasse: il Governo a lavoro per una soluzione
Come accennato prima, il Governo, proprio in questi giorni è a lavoro per trovare una soluzione giusta per poter dare una bella sforbiciate alle tasse e permettere un sospiro di sollievo a tutti gli italiani.
Sul tavolo di discussione ci sono tre possibili soluzioni, la prima riguarda la riduzione della pressione fiscale con un taglio delle tax expenditures nei confronti dei redditi che vanno tra 60mila e 120mila euro, permettendo in questo modo di poter finanziare anche se solo in parte il taglio del cuneo fiscale.
La seconda opzione è invece quella del taglio al cuneo fiscale in una forbice che va dai 50-60 miliardi, secondo quanto riportato dal presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, pare che il tutto sia a costo zero in quanto si chiede: di “riconfigurare il 4-5% dei 1.000 miliardi di spesa pubblica per ottenere 50-60 miliardi di euro da destinare al taglio del cuneo fiscale”. In questo caso quindi, questo tipo di soluzione potrebbe portare dei benefici, almeno per il momento, sui redditi fino a 35mila euro annui lordi.
Infine terza soluzione è quella dell’applicazione della flat tax al 23% come vorrebbe Fi o al 15% per la Lega: fare questo però significherebbe chiedere e ottenere dalla Commissione Ue del tempo per portare a termine altre riforme, come ad esempio quella delle pensioni o magari all’azzeramento di tutti i bonus.