Reddito di Cittadinanza continua creare dei problemi: nessun controllo è partito per chi ha dei beni all’estero.
Si torna ancora una volta a parlare del Reddito di Cittadinanza, pare infatti che i controlli programmati per potere arginare i furbetti non sono mai stati messi in atto: la macchina che dovrebbe far partire le dovute verifiche resta ancora in attesa. Almeno per adesso.
Il motivo, infatti, è da ricercarsi ad una mancata convenzione tra Inps e i ministeri del Lavoro e della Giustizia per lo scambio totale dei vari dati sulla situazione penale dei vari componenti del nucleo familiare che in questo periodo hanno ottenuto il reddito. L’istituto di previdenza non ha ancora inviato i nominativi al ministero di Giustizia, né ha redatto il piano di verifiche dei beni detenuti all’estero dai percettori del Rdc.
Quindi la strumentazione definitiva per i suddetti controlli non è ancora partita: ma entriamo nel merito della questione.
Reddito di Cittadinanza: nessuna novità in fatto di controlli ai “furbetti”
Reddito di Cittadinanza continua a dare problemi, pare infatti che gli strumenti che dovrebbero servire per fare un controllo ancora migliore verso tutti i cosiddetti “furbetti”, non è mai partito.
Cominciamo subito con la convenzione che dovrebbe esistere tra l’Inps, i ministeri del Lavoro e della Giustizia, la suddetta era prevista entro la fine di Marzo, ma non è stata ancora sottoscritta. In mancanza di questo le banche dati non riescono a comunicare tra di loro rendendo impossibile prevenire gli abusi.
Ma non è tutto, la macchina dei controlli non può contare nemmeno su un secondo punto, ovvero la verifica dei soggetti che risultino essere già condannati con sentenza passata in giudicato da meno di dieci anni: questo tipo di reato infatti dovrebbe far scattare in modo diretto la revoca del Rdc e il rifiuto della domanda stessa.
Infine, il terzo elemento che ancora in nessun modo ha visto la luce riguarda i requisiti patrimoniali e nello specifico riguardo i beni detenuti all’estero. Ebbene, la legge di bilancio 2022 in principio aveva messo per iscritto un piano di verifiche che dovevano diventare ufficiali entro il 31 Marzo proprio da parte dell’Inps nei confronti dei requisiti patrimoniali dichiarati nella dichiarazione sostitutiva unica. Al momento dall’istituto previdenziale fanno sapere che si sta ancora lavorando al piano, il tutto dovrebbe arrivare in modo definitivo proprio nelle prossime settimane.