Allarme rosso al Nazareno dopo la rilevazione di Izi che ha trasmesso le analisi su base regionale: Fdi oltre il 30%. Tracollo dei dem, al 15,8
Un’ascesa incredibile e una discesa sempre più inesorabile e continua. Fratelli d’Italia continua a crescere, arrivando vicinissima a quota 30%. Sprofonda, ed è quasi un eufemismo vista la situazione, il Pd, che fa addirittura molto peggio delle Politiche, precipitando al 15,8%. Superato dal M5S che nel Lazio smentisce la sua proverbiale debolezza alle elezioni locali e si attesta quasi un punto sopra ai Dem. Mentre Azione ne perde più d’uno rispetto al 25 settembre. La realtà è che si rispecchia un quadro desolante per il centrosinistra in frantumi. È un sondaggio shock arrivato negli ultimi due giorni ed è planato direttamente ai piani alti del Pd, con allarme rosso incorporato. A realizzarlo è stato l’istituto Izi fra il 12 e il 14 novembre su un campione di mille intervistati.
Gli scenari che si possono delineare, secondo Repubblica, sono tre. Nel primo Alessio D’Amato viene proposto come candidato di Pd e Terzo Polo opposto a Fabio Rampelli per il centrodestra compatto. Ebbene il primo si attesterebbe al 27,4 per cento, il vicepresidente meloniano della Camera farebbe il pieno al 48,8, ma la sorpresa sarebbe il M5S, che in alleanza con la federazione Verdi-Si (pur non avendo ancora individuato il nome con cui correre) schizzerebbe al 23,8%. È vero che più di un terzo degli elettori compulsati si dichiara indeciso o propenso ad astenersi, ma il divario tra i due poli è troppo ampio.
Per la sinistra è necessario il campo largo, ma basterà?
Nel secondo scenario, a correre in solitaria, M5S a parte, sarebbero anche i rossoverdi di Fratoianni e Bonelli. In questo caso, il centrosinistra si presenterebbe ai nastri di partenza spaccata in tre pezzi: D’Amato prenderebbe più o meno gli stessi voti di prima, il M5S scenderebbe intorno al 17 per cento, la federazione Si-Verdi (pronta a candidare l’eurodeputato Massimiliano Smeriglio) totalizzerebbe un lusinghiero 9,2 per cento.
Nel terzo e ultimo scenario a essere testata è una coalizione un po’ più larga – Pd, Terzo Polo, Si-Verdi, +Europa, civiche – ma non abbastanza per prevalere sugli avversari: in tal caso, D’Amato sfiorerebbe il 33%, il M5S andrebbe sopra il 18, ma Rampelli trionferebbe con quasi il 50. E se, come sempre avvertono i sondaggisti, in politica la somma non fa (quasi mai) il totale, appare evidente che solo un’alleanza XXL con tutti dentro può offrire al fronte progressista qualche chance di successo. Lo spiega a Repubblica con chiarezza l’ad di Izi Giacomo Spaini: “È inutile farsi illusioni. Il centrodestra nel Lazio sfiora la maggioranza assoluta, già era una partita molto difficile con i 5stelle, senza è persa in partenza”.