Giallo nel Rione Prati: svolta nelle indagini, c’è un killer di escort a Roma

Una pista chiara e alcuni indizi che potrebbero essere fondamentali: I Carabinieri indagano sui 3 omicidi delle escort nel Rione Prati.

Un’unica mano, armata in tutti e tre i casi con un coltello che ha ucciso 3 donne in un vero e proprio giallo che ha scosso la capitale nella giornata di ieri.

Omicidio a Roma, possibile svolta nell'indagine
Omicidio a Roma, possibile svolta nell’indagine (AnsaFoto)

Nel Rione Prati, in due appartamenti uno a pochi metri di distanza dall’altro, tre donne sono state uccise. Si tratta di una 65enne colombiana e di due donne cinesi e spuntano alcuni indizi chiari sui quali lavorano i Carabinieri. La donna colombiana attendeva infatti un uomo, e la prima pista è provare a capire se sia stata contattata via telefono o tramite app. C’è inoltre un’altra indicazione che potrebbe risultare fondamentale nel capire cosa è accaduto. Non solo una telecamera che potrebbe aver registrato quanto accaduto, ma una testimonianza che potrebbe essere decisiva e inchiodare il responsabile di tre brutali omicidi.

Rione Prati, una testimonianza può risolvere il giallo

Triplice omicidio
E’ via Augusto Riboty, palazzo dove sono state uccise due persone a Roma (foto Notizie.com)

Nell’appartamento in Via Riboty 28, dove sono state uccise le due donne asiatiche, ci sarebbe una telecamera che punta verso la strada. Emerge questo particolare, che potrebbe intrecciarsi ad altri dettagli da non trascurare per ridisegnare quanto accaduto e mettere i Carabinieri sulle tracce dell’assassino. L’informazione arriva da una donna che lavora nel palazzo. Adnkronos racconta infatti che quella indicazione arrivò proprio da una delle due donne uccise, che mostrò un luogo in cui lasciare un motorino in modo da tenerlo monitorato proprio con le telecamere nascoste.

Arriva inoltre un’altra indicazione da parte di un giornalista che è utile a ricostruire rapidamente l’ora in cui potrebbe essere stato portato a termine quello che sembra un vero e proprio piano. Sempre Adnkronos racconta che l’uomo doveva raggiungere l’appartamento in cui si stava trasferendo, proprio nel palazzo. “Non ho potuto prendere l’ascensore e sono salito fino al 9 piano – ha ammesso – e alle 10.30 era tutto tranquillo. Alle 11, mentre ero in casa, sono stato chiamato dal portiere per dirmi che c’era stato l’omicidio e che una delle vittime era sul pianerottolo”. Ricostruzioni fondamentali quindi. Una telecamera e l’orario potrebbero aiutare i Carabinieri che provano a dare un volto all’assassino.

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