Il sottosegretario all’attuazione del bilancio: “Il programma andrà realizzato nell’arco della legislatura. Non solo in questa legge di bilancio”
La manovra sarà “sincera. Senza specchietti per le allodole”. Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario all’attuazione del programma ed alter ego strategico di Giorgia Meloni, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera, parlando della manovra di bilancio e spiegando che “Non si può realizzare tutto subito. La situazione è complicata”.
Fazzolari parla delle varie misure, tra le quali la riduzione dell’Iva su pane e latte, spiegando che “è possibile che non ci sia. Incide poco. Si rischia che non ne benefici il consumatore” spiega. “Il governo si è impegnato ad attuare il programma nell’arco della legislatura – aggiunge -. Non abbiamo l’ambizione di realizzarlo tutto nella legge di Bilancio, che abbiamo dovuto approntare in due mesi e dedicare soprattutto al caro bollette e sostegno a famiglie e imprese”. Nelle riunioni della maggioranza “ci sono state zero tensioni e zero fibrillazioni. Si valuta, si parla, tutti insieme. E non ci sono differenze di vedute”.
Fazzolari torna anche del cuneo fiscale che “andrà tutto a sostegno del lavoratore. Non era stato rifinanziato. Noi lo manteniamo con un impegno da 3,5 miliardi. E in più tentiamo un ulteriore intervento sui redditi più bassi”. Per le famiglie “c’è un incremento mirato dell’assegno unico familiare, un intervento sui congedi parentali e la diminuzione dell’Iva su prodotti di prima infanzia”. Inoltre “ci siamo schierati contro il Reddito di cittadinanza per primi, già dalle precedenti elezioni. Ci hanno votato anche per questo. E quindi vogliamo intervenire nonostante le facili critiche”.
Le novità sul reddito di cittadinanza
Per chi ha “tra i 18 e i 59 anni ed è abile al lavoro sarà interrotto. Ma non subito. Nel 2023 ci sarà una fase transitoria che continuerà a garantire per diversi mesi l’assegno a tutti (anche nella versione grillina non era a vita ma con una scadenza)”. E poi “l’aiuto resterà per chi non è in grado di lavorare. Per gli altri si utilizzeranno meglio le risorse del Fondo sociale europeo, per finanziare la formazione e dare un aiuto economico a chi vi sottopone”. Per quanto riguarda il nodo migrazione “da quando la prima nave con 234 migranti è arrivata in Francia il problema da italiano è diventato europeo ed è stato convocato un vertice Ue”. Ora “non si può più voltare la testa dall’altra parte”.