C’è il mondiale, un campionato al giro di boa e il mercato alle porte, con fior di giornalisti che dedicano gran parte della trasmissione a un tweet del fratello del direttore sportivo
La Lazio sta facendo un campionato di tutto rispetto, è la quarta forza del torneo, in più c’è un Napoli fantastico che sta dominando il campionato e sta sorprendendo tutti, ma non solo. Alle porte c’è il mercato di riparazione che, mai come quest’anno, considerata la sosta, potrebbe rivelarsi sorprendente e pieno di novità, ma non contenti c’è anche un mondiale che è appena cominciato. Insomma, gli argomenti non mancano, a maggior ragione per una trasmissione importante che va a livello nazionale e che tra le sue fila ha la fortuna di avere giornalisti esperti, bravi e competenti e, per l’occasione, anche ex dirigenti che hanno fatto la storia del calcio italiano, ma invece di parlare di tutte queste cose, su cui si poteva dibattere a lungo, Sport Italia decide di dedicare una parte importante della serata al direttore sportivo Igli Tare e al tweet del fratello Genti.
Il nodo del contendere è un tweet, (sempre se è il suo profilo ufficiale) probabilmente poco elegante (ma, non per giustificare, bisogna anche contestualizzarlo e capire che l’italiano non è certo la lingua madre di Genti Tare e certi termini potrebbero essere stati usati in modo improprio, ma tant’é) , con attacchi (personali?) che col giornalismo dal punto di vista delle notizie hanno poco a che fare. Ad ogni modo il tweet di Genti Tare, che di professione fa il diplomatico, anche se stavolta la diplomazia non è stata il suo forte ,riferito al giornalista Alfredo Pedullà diceva: “Che pagliaccio che sei, non sta andando in porto il progetto vero? Con la banda a fare il lavoro di Tare”. Il termine “banda”, si poteva risparmiare, e non si capisce a cosa faccia riferimento, ma da qui a fare una trasmissione parlando di attacchi mafiosi e quant’altro, termini usati dal conduttore della trasmissione Michele Criscitiello in prima persona, sembra un tantinello esagerato, superficiale e soprattutto fuoriluogo, anche perché la mafia è una cosa schifosa e indegna che con la Lazio, la sua storia e quella dei suoi dirigenti non c’entra nulla. Anz, tutt’altro. E il solo accostamento è quasi se non del tutto diffamatorio.
La trasmissione chiede addirittura l’intervento di Lotito
Durante la puntata sono intervenuti, oltre ad Alfredo Pedullà e al conduttore Criscitiello, anche l’ex dirigente ed ex proprietario del Messina Pietro Lo Monaco. Il giornalista esperto di mercato ha raccontato che ha tentato di mettersi in contatto col direttore sportivo Igli Tare senza successo per avere la sua versione sul tweet del fratello. E da lì sono cominciate una serie di dichiarazioni sull’ambiente, come quella dei “rapporti inesistenti tra Tare e Sarri”, possiamo dire che sono in realtà professionali, ovvero un rapporto di lavoro come deve essere. Non sono amici per la pelle e qualche frizione c’è stata, ma è storia nota.
Si sono dette anche delle cose sul mercato come “L’ultimo mercato l’ha condotto Sarri con Lotito tranne due operazioni quelle di Gila e Cancellieri”. E ancora: “Parliamo di un rapporto inesistente, il primo mercato è stato fatto a zero con gli arrivi di Cabral, Kamenovic gente non adeguata. Il mercato quest’anno è stato fatto da Sarri e Lotito e sono arrivati Vecino, Casale e Romagnoli. Quando un direttore sportivo non risponde neanche a un messaggio per me il caso è chiuso. La banda dalle mie parti ha un solo significato…”. Anche e soprattutto a Roma il termine “banda” ha un solo e brutto significato, e si poteva e doveva evitare, ma c’è anche un dubbio legato al contesto e alla padronanza della lingua, che non è certo l’italiano. Ad ogni modo è stato poco elegante, ma lo è stata anche Sport Italia, facendo riferimenti ad una specifica puntata di Report dove Tare veniva menzionato come protagonista di una storia (indagine della procura di Bari su una presunta compravendita che non si è conclusa con atti trasmessi dalla stessa procura alla Figc la quale non ha mai aperto alcun procedimento proprio perché non c’era nulla) che la stessa trasmissione Rai e il suo conduttore hanno chiarito la posizione del direttore sportivo, seppur con una settimana di ritardo, ma questa è solo cronaca. Riguardo al mercato le uniche operazioni dove Tare non ha fatto molto sono state Provedel e Casale, tutte le altre portano la sua firma da Cancellieri, Maximiano, Gila e Vecino con il manager del giocatore Alessandro Lucci e i suoi collaboratori che ne sono la conferma. La più importante, comunque, resta il fiore all’occhiello della campagna acquisti laziale, ovvero Alessio Romagnoli, e per stessa ammissione dello stesso giocatore che ha raccontato come negli ultimi due anni si lavorasse per arrivare alla Lazio. Anche qui è solo cronaca. Niente di più, niente di meno.