Si è alzato il sipario su ‘Leonardo’, il supercomputer da 240 milioni di euro, quarto al mondo per velocità e potenza di calcolo
Con l’inaugurazione del supercomputer Leonardo, il progetto europeo Euro Hpc consentirà all’Unione europea di mettere in comune le risorse utili per rafforzare l’impatto comunitario nella trasformazione digitale, nella ricerca scientifica e in ambito economico.
Grazie alle sue capacità, la si deve considerare come un’infrastruttura al servizio di qualsiasi tipologia di ricerca che possa essere trasformata in una simulazione. È il caso di previsioni meteo e studi climatici, ma anche di progetti nell’ambito della fisica dei materiali e della fluidodinamica.
Un “mostro” di tecnologia made in Italy
Con l’inaugurazione ufficiale, alla presenza del Presidente della Repubblica Italiana e del Ministro dell’Università e della Ricerca, prende il via il supercomputer europeo Leonardo, quarto tra i supercomputer più potenti del mondo, messo in opera dal Cineca e dal Consorzio europeo Leonardo, guidato dall’Italia. Il supercomputer, in grado di eseguire oltre un miliardo di miliardi di operazioni al secondo, sarà al servizio della ricerca, dalla fisica e l’astronomia alle scienze della Terra alla meteorologia, e permetterà nuove applicazioni in settori di frontiera, come l’intelligenza artificiale e la medicina personalizzata, le fonti di energia rinnovabile, le previsioni meteorologiche e i cambiamenti climatici, fino alla genomica e ai gemelli digitali di città e della Terra, la previsione di eventi naturali estremi e la medicina personalizzata.
Un progetto che viene da lontano
L’idea nasce quattro anni fa e da allora il progetto ha ricevuto circa 7 miliardi di euro di sovvenzioni per il periodo tra il 2021 e il 2027. Tutto ha inizio nell’aprile del 2019 quando il Cineca, consorzio interuniversitario per il calcolo automatico dell’Italia nord orientale, ha inviato a Bruxelles il dossier per aggiudicarsi la macchina pre-exascale Leonardo. Il computer non solo arriva a essere fino a 8-10 volte più potente di quello di casa, ma è anche gigantesco, infatti occupa diverse stanze. “Arriva a compiere 34 milioni di miliardi di operazioni al secondo, ma sono sempre dettate dall’uomo. Se noi sbagliamo a fornirgli le formule, lui sbaglia nei risultati”, spiega Daniela Galetti, head of hps systems management group del Cineca.
Come il telescopio di Galileo
“Un po’ come il telescopio di Galileo, questo nuovo strumento allargherà il nostro sguardo sul mondo rivelando dettagli sconosciuti e regalandoci nuove dimensioni da esplorare“, ha dichiarato Micol Todesco, Direttrice della Sezione di Bologna dell’INGV.
Il nuovo supercalcolatore, in grado di eseguire quasi un miliardo di miliardi di operazioni al secondo, costituirà un’infrastruttura europea di punta per il calcolo scientifico ad alte prestazioni e permetterà di affrontare le nuove sfide della ricerca anche nelle scienze della Terra.
Soltanto per trasportarlo e per assemblarlo sono serviti 30 tir che hanno trasportato i 157 grandi armadi che costituiscono il cuore pulsante del computer, con all’interno ben 4.993 server, per un totale di 360mila chilogrammi di peso e ovviamente chilometri e chilometri di cavi. Grazie a questa macchina, ospitata in Italia, e all’altro supercomputer Lumi, che si trova in Finlandia, l’Europa diventa una delle potenze internazionali del calcolo.