L’Unione Europea è divisa sul tetto da imporre al prezzo del gas, con il rischio che quello che verrà deciso porti a nuovi rialzi in bolletta
Dopo mesi di attesa, di trattative, di discussioni e veti incrociati, la Commissione Ue ha presentato la proposta legislativa di price cap, con la soglia massima fissata a 275 euro al megawattora. Spagna, Italia e Polonia, ma non solo, protestano dicendo che con questo tetto il prezzo salirà.
Il price cap sul gas potrebbe essere una misura efficace rispetto all’obiettivo che si pone, cioè proteggere dal caro energia alcune fasce di utenti, perché una misura di questo genere ha questo effetto benefico, non intaccando però i meccanismi di formazione del prezzo all’ingrosso.
Trovata l’intesa sul tetto del prezzo del gas
Con Mosca che torna a minacciare che se un accordo alla fine si troverà, Vladimir Putin darà ordine di punire tutti i Paesi che aderiranno chiudendo i rubinetti di petrolio e gas, l’Unione Europea, faticosamente, dopo mesi di discussioni e confronti, sembra aver trovato un’intesa sul tetto al prezzo del gas per cercare di calmierarlo e far respirare le bollette dei cittadini europei. Ma la strada non è ancora spianata soprattutto perché alcuni governi, quello italiano in prima fila, non giudicano positivamente il prezzo fissato. La soglia massima del cosiddetto price cap, infatti, è molto alta, ben 275 euro al megawattora. In questo modo, secondo il governo italiano, affiancato da Spagna e Polonia, può essere davvero inefficace. Anzi, c’è il forte rischio di stimolare la speculazione, invece di frenarla, come ci si attende. La riunione straordinaria dei ministri dell’Energia europea, che dovrebbe tenersi il prossimo 13 dicembre, dovrà ratificare o meno questa proposta di tetto.
Pericolo speculazione
Anche se il prezzo del gas sta già salendo sul mercato Ttf di Amsterdam, attestandosi in questo momento attorno ai 120-130 euro al megawattora, siamo lontani dal picco di 350 euro della scorsa estate. Ecco perché l’intesa tra i ministri dell’energia dell’Ue su un price cap del genere si annuncia difficile, perché è forte il rischio di una speculazione da parte dei fornitori. Secondo il premier polacco Mateusz Morawiecki “il price cap è a un livello molto alto e questo mi preoccupa”.
Ancora più decisa la posizione spagnola, sottolineata dalla ministra per la Transizione Ecologica del governo di Madrid, Teresa Ribeira, secondo la quale la proposta “genera l’effetto opposto a quello desiderato: provoca un maggiore aumento artificiale dei prezzi, mettendo a rischio tutte le politiche di contenimento dei costi in bolletta”. Anche il nostro ministro della transazione ecologica, Gilberto Pichetto, ha ufficializzato il rifiuto dell’alleanza dei 15 Paesi favorevoli al cap nei confronti della proposta di Bruxelles, affermando che così come è la proposta è irricevibile da parte di tutti.