L’ex dirigente del Pci: “I 5stelle gli unici a non ammettere che il Rdc andava rivisto. Il Pd boccia tutto senza idee. Promuovo Calenda e la Meloni”
Come si sta muovendo il Governo Meloni in questa prima fase? Che giudizio dare alla Manovra di bilancio e che ruolo stanno giocando le opposizioni? Claudio Velardi, esponente di spicco prima del Partito Comunista Italiano, poi del Pds, dei Ds e braccio destro di Massimo D’Alema quando era a Palazzo Chigi, analizza i vari scenari e regala una visione del lavoro del Governo.
Claudio Velardi, che giudizio si può dare alla Manovra. Gli esponenti del centrosinistra sono insorti
“Non sono così negativo. E’ evidente che si tratta di una finanziaria di gestione. Non si poteva fare di più. Naturalmente restano fuori tutte le misure per gli investimenti e lo sviluppo, che sono il vero tema che manca all’Italia. Il grosso dei denari erano da riservare alle emergenze energetiche, gli altri investimenti sono stati messi per tappare dei piccoli buchi. Manca certamente qualcosa”.
Cosa manca?
“Manca, ma da tanti anni, un discorso serio sulla produttività. Noi siamo quelli che hanno il tasso più basso di produttività negli ultimi 25 anni: quindi non si tratta di un problema che riguarda solo questo Governo. Ma prima o poi bisognerà fare qualcosa in questo senso, altrimenti il Paese morirà di vecchiaia”.
Addirittura?
“Morirà di arretratezza, di assistenza, di mancato sviluppo. Non ne faccio un carico di responsabilità da attribuire a questo Governo, che ha fatto una manovra che definirei democristiana”.
Da uomo di punta del centrosinistra, come giudica il lavoro delle opposizioni?
“Partiamo dai Cinquestelle: loro hanno un unico obiettivo, che è difendere il reddito di cittadinanza, senza neanche immaginare delle correzioni. Ma sono rimasti gli unici a pensarlo. Tutti, da destra a sinistra, sono concordi sul fatto che andava cambiato, ed è giusto farlo. Loro sono gli unici a pensarla diversamente, per un semplice vantaggio elettorale”.
Partito Democratico e Terzo Polo?
“Il Pd fa il classico discorso di un’opposizione che non dice nulla di concreto, ma si limita a bocciare solo quello che ha proposto il Governo. E’ il solito teatrino che vediamo da anni. Ma senza dare uno straccio di idea. Diverso il discorso di Calenda, che è più interessante. Ha posto dei problemi di merito e ora li andrà a discutere con la Meloni. Se si possono apportare delle migliorie, sarà lui a proporle, facendo finalmente un’opposizione seria, che non pensa solo a bocciare tutto, ma che si confronta con il Governo, propendo la propria idea”.
Le opposizioni contestano anche l’eliminazione dell’abuso di ufficio
“Mi viene da sorridere. In questo caso si tratta di proteste stupide. Se il Governo si muoverà in questo senso sarà una mossa utile e necessaria. Da anni tutti sanno che l’abuso di ufficio va eliminato. Tutti gli uffici comunali sono totalmente paralizzati dalla minaccia di interventi dei magistrati, pronti a bloccare qualsiasi decisione in nome dell’abuso di ufficio: un reato dietro il quale si celano tutte le resistenze burocratiche e le incapacità di prendere decisioni da parte della pubblica amministrazione”.
Lei ha scritto un libro, nel quale ha raccontato, sotto forma di diario quotidiano, tutta la marcia di avvicinamento al voto. Dal 26 settembre in poi cosa aggiungerebbe al volume?
“Sinceramente mi sembra che tutto ciò che ho immaginato si sia verificato. Ed erano previsioni abbastanza scontate. Abbiamo risolto il problema di governo avendo una maggioranza, ma questo non risolve i problemi di governabilità, perchè ognuno va per conto suo: Salvini fa propaganda, Forza Italia comincia a scalciare e la povera Meloni si trova a gestire la difficoltà all’interno della sua maggioranza. Era tutto facilmente prevedibile. I problemi italiani sono rimasti esattamente quelli che avevamo prima del voto. O si fa una riforma elettorale oppure questi problemi ce li porteremo dietro per sempre”.
Chiudiamo con un giudizio sui primi due mesi di Giorgia Meloni. Come sta andando il Premier?
“Si sta comportando bene, nonostante abbia un’eredità pesantissima. Sostituire Mario Draghi sarebbe stata un’impresa per tutti. Ogni tanto accusa qualche stanchezza, ma è giusto darle del tempo”.