E’ arrivato il Natale, ma non per tutti: ecco i paesi dove non si festeggia

L’atmosfera natalizia ha cominciato a scaldare le nostre case, ma ci sono paesi dove non esiste il natale

Lo spirito del Natale si è ormai insinuato tra le strade delle nostre città, nelle nostre case, nelle nostre tavole. Tutto sembra un po’ più magico, le luci colorate rendono l’atmosfera più calda, anche adesso che le temperature cominciano davvero ad abbassarsi.

In molti paesi del mondo non si festeggia un Natale –

La gioia di andare alla ricerca dei regali più indicati per le persone care ci rende ancora allegri, finché non ci ritroveremo a correre trafelati per acquistare l’ultimo regalo. E in quel momento magari non sentiremo tutta la magia.

Ci sono paesi dove non si festeggia il Natale

Ma in effetti proprio tutti avvertono questa atmosfera incantata durante questa festività? Tutti festeggiano il Natale? Al di là delle preferenze personali e dei singoli gusti, mai discutibili, ci sono paesi in cui non si celebra questa festività? Si, in molti luoghi il Natale non è affatto una festività. In realtà si festeggia in solo 160 nazioni, anche in quelle che non sono a prevalenza cattolica, infatti i simboli come l’albero, gli addobbi, le luci e in alcuni casi addirittura il presepe, sono diventati simboli di festa a prescindere dalla religione. I motivi sono vari. Il principale, in termini di numero di paesi, è legato al credo religioso. L’islam e il Buddismo, per esempio, non lo prevedono proprio.

Una festa cristiana

Secondo il Corano la nascita di Gesù non è una data da celebrare, nonostante sia considerato un profeta importante. Non troveremo infatti addobbi, decorazioni o rituali da seguire in luoghi come Marocco o in Iran. Anche se permettono di prendere giorni di ferie a chi vuole festeggiare. Anche il Buddismo non prevede festeggiamenti per il 25 dicembre, che è un giorno normalissimo. In paesi come il Giappone, dove la maggioranza della popolazione è buddista o shintoista, e dove l’influenza americana ed europea è più forte, decorazioni e giochi di luce rallegrano le strade come da noi, ma con un altro spirito. Festeggiano più una festa per amici, occasione per uscire e fare shopping, infatti scuole e posti di lavoro rimangono aperti. E la tradizione più popolare infatti è quella di mangiare pollo fritto il 25 dicembre.

Il Natale in Giappone –

In molti paesi non esistono addobbi

Questo perché nei paesi non a tradizione cristiana, l’adozione di questa festività è avvenuta spesso dietro una spinta commerciale. Un po’ come halloween da noi. Esistono poi paesi dove non è proprio permesso festeggiare il Natale. Per esempio in Arabia Saudita si può celebrare solo in luoghi privati, non esistono luoghi di culto come le chiese e non si possono esporre decorazioni e addobbi quasi in tutte le città. In Corea del nord è addirittura vietato festeggiare il Natale, così come qualsiasi attività di carattere cristiano. Si celebrano altre nascite, tipo quella del sovrano, di sua madre e di sua nonna.

Natale in Cina –

In Cina tollerano la celebrazione, assunta a festività commerciale. In altri paesi si festeggia invece in altri giorni. Gli ortodossi celebrano il Natale il 7 gennaio per esempio in Russia alberi e presepi compaiono mentre da noi le feste sono finite. Anche se con il passare del tempo molti stati hanno spostato la data la 25 dicembre. Negli Emirati Arabi si festeggia, ma questa ricorrenza si è spogliata di qualsiasi significato religioso diventando occasione di festa e divertimento.

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