Una storia incredibile che il CorSera racconta ed emoziona: “E’ un animale speciale capisce se tu gli vuoi bene e ti ripaga dell’affetto che gli dai”
«M i trasmette fiducia, amore, divertimento. È un cavallo speciale: sicuramente capisce se tu gli vuoi bene e ti ripaga dell’affetto che gli dai». Alisè Donati ha 13 anni e le brillano gli occhi quando parla di quello che la mamma definisce un «legame morbosamente sano» per il cavallo che cavalca da oltre due anni.
Tre volte a settimana fanno un’ora di auto all’andata e un’altra al ritorno, da Venezia fino al maneggio di San Liberale di Marcon, per gli allenamenti con Tiger.. Un trottatore di 12 anni che, nonostante l’età, continua a vincere gare, conquistare coccarde, piazzamenti e persino un campionato regionale. Alisè ha un entusiasmo incontenibile.
Una storia che commuove
«Io monto da quando avevo 6 anni, ma non avevo mai vissuto le emozioni che provo con Tiger. Tra noi è scoccata una scintilla: come se avessimo bisogno l’una dell’altro». Una favola, quella di Tiger, cominciata oltre dieci anni fa e della quale lei sta vivendo il «terzo tempo». Prima che con Alisè il cavallo era tornato a correre e vincere con il 73enne Paolo Borin, l’uomo che lo ha salvato da una morte sicura.
Il «primo tempo» di Tiger inizia nel 2012, quando l’ippodromo «Le Mulina» di Firenze va in fallimento. Duecento cavalli vengono venduti e finiscono i varie parti d’Itala, tranne Tiger che viene dimenticato nel suo box. Per circa un mese resta al buio, abbandonato al suo destino. Sopravvive mangiando il poco fieno che è rimasto ed alla fine è costretto a nutrirsi dei suoi stessi escrementi. Provvidenziale l’attenzione di una ragazzo autistico che ogni tanto gli rimedia della paglia. Ma la sua sorte sarebbe stata comunque segnata se un giorno non fosse stato segnalato a Borin.