Dopo l’incidente del 13 luglio 2017 era stato costretto a rimanere in un letto di ospedale senza mai riprendere conoscenza: se n’è andato questa mattina al Presidio San Giacomo di Torino, sua città natale.
Ha scelto la vigilia di Natale per salutare tutti. Eppure era da quattro anni e mezzo che non c’era più. Colpa di un incidente in motorino mentre si trovava a Ostia, provocato da un ictus. Era il 13 luglio del 2017, da quel momento in poi è rimasto nel letto di un ospedale fino alla fine dei suoi giorni. È morto oggi al Presidio San Giacomo di Torino – a 57 anni – Marco Mathieu, giornalista de La Repubblica.
Ma sarebbe sin troppo riduttivo circoscrivere la sua vita all’interno del mondo del giornalismo. Bisogna partire dalla sua prima passione, la musica. Dal 1982 ai primi anni ’90 ha fatto parte dei Negazione, gruppo hardcore torinese. Era il bassista della band, uno che amava scatenarsi durante i concerti.
Ciao Marco. Lo spirito Continua. R.I.P.#MarcoMathieu#Negazione pic.twitter.com/4h1H2n4LWX
— Mario Lavezzi (@mario__lavezzi) December 24, 2021
Poi la decisione di abbandonare la chitarra per dedicarsi al giornalismo. Da Torino il trasferimento prima a Milano e poi a Roma. Una collaborazione dopo l’altra, fino ad arrivare alla redazione romana de La Repubblica con il ruolo di vice caporedattore. Ma Marco Mathieu era ancora tanto altro: buddista, viaggiatore, documentarista e sceneggiatore. Ha scritto alcuni libri come ‘A che ora è la fine del mondo?’ e ‘In viaggio con Manu Chao’. Appassionato di calcio e tifoso del Toro. I colleghi raccontano che durante le partite di calciotto del mercoledì era sempre presente.