Si fingono carabinieri e svaligiano cassaforte: bottino enorme

Finti carabinieri in borghese si sono intrufolati nell’attività di un noto orologiaio compiendo un colpo incredibile

Si travestono da carabinieri e svaligiano cassaforte
Carabinieri (Ansa Foto)

Si erano finti carabinieri in borghese. Mai la vittima avrebbe pensato che volessero derubarlo visto. Ed invece ha vissuto i minuti più terribili della sua vita. Angelo Perinelli, socio unico della società A.P. Watches, è stato derubato nella sua abitazione. Un bottino enorme che lo ha lasciato senza parole. La vittima ha fatto sapere che i ladri erano dei veri professionisti. In meno di mezz’ora sono riusciti a mettere a segno un colpo che supera i 300mila euro.

Avevano minacciato un arresto e compiuto una perquisizione. Sono entrati nella sua abitazione con distintivo al collo, pettorine ed armi. Il tutto è accaduto esattamente una settimana fa, lunedì 28 novembre. In tre sono entrati prima nel suo ufficio e poi a casa (tra Torre Gaia e Borghesiana). Gli hanno svaligiato tutto, anche dei Rolex che erano di proprietà del padre scomparso due anni fa. Il suo desiderio è che la merce venga ritrovata e che i delinquenti vengano arrestati quanto prima.

Impossibile non conoscerlo nella Capitale: se hai un problema con un orologio non puoi non andare da lui. Molto seguito anche su Instagram dove quasi 60mila follower non si perdono un singolo aggiornamento suo. Perinelli, come ha riportato a ‘Roma Today‘, ha fatto sapere che i ladri erano di Roma e che lo avrebbero pedinato. Addirittura fino a Napoli. Da giorni aveva appuntamento con un certo Marian per la riparazione di un orologio. Sarebbe passato a breve nel negozio che aveva conosciuto grazie ad un amico.

Roma, finti carabinieri svaligiano cassaforte: bottino da 300mila euro

Si travestono da carabinieri e svaligiano cassaforte
Carabinieri (Ansa Foto)

Verso le 17 di quel giorno Angelo riceve una telefonata e scende. Ma era tutta un’esca. Successivamente si presentano questi tre ‘finti’ carabinieri della compagnia di Anzio. Il ‘comandante’ gli avrebbe mostrato un tesserino e mandato di perquisizione. Coperti da mascherina e ‘zuccotto’. Le loro armi erano vere, lo avevano minacciato visto che Perinelli aveva contatti con un napoletano e che vendevo orologi falsi, soldi e droga. Nulla di tutto questo era vero. Se non avesse fatto quello che chiedeva sarebbe andato in carcere.

Aveva capito che qualcosa gli puzzasse. Tanto da pensare di reagire, ma non lo ha fatto visto che in casa c’era la madre. “Ci dai qualcosa e poi andiamo in commissariato. Il magistrato ti dirà tutto lì“. Questo gli urlavano i carabinieri. Uno di loro lo blocca: Perinelli si stava per avvicinare alla sua pistola soft air: “Fai il bravo” gli avrebbero detto. Dopo ha capito che erano ladri: soldi, cinturini, Rolex del padre, quadranti e vetri delle riparazioni. Hanno preso tutto. Poi sono scappati facendo perdere le loro tracce. Ora sono partite le indagini dei carabinieri dopo la sua denuncia.

 

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