Lo storico coach si è spento a 91 anni. Fondatore della “Nick Bollettieri Tennis Academy”, è stato uno dei migliori allenatori di tennis di tutti i tempi
SE ne andato uno dei più grandi maestri della storia del tennis. Forse il più bravo di tutti. Quello che, dai primi scambi di un ragazzino di 8 anni, riusciva a capire e vedere se davanti aveva un campione o meno. Lutto nel mondo del tennis. A 91 anni si è spento lo storico coach Nick Bollettieri, considerato tra i migliori allenatori di sempre di questo sport. Con la sua Academy, la sua scuola che forgiava campioni e famosa in tutto il mondo, ha cambiato il tennis e ha accolto decine di giocatori, diventati poi campioni affermati
Figlio di immigrati italiani negli Stati Uniti, Bollettieri è nato nel 1931 a Pelham, nello stato di New York. Il coach statuntiense non è mai stato un giocatore di tennis d’élite, ma ha dedicato la sua vita allo sport. Bollettieri ha lavorato in diverse strutture: su tutte, è stato direttore delle attività di tennis al Dorado Beach Hotel di Portorico nei primi anni ’70, struttura di proprietà dei Rockefeller, col quale poi non pare abbia avuto più grandissimi rapporti.
I campioni che ha forgiato. Per Agassi un secondo papà
Nel 1978 ha fondato la sua accademia, la Nick Bollettieri Tennis Academy (NBTA) a Bradenton (Florida) e tutt’ora attiva come IMG Academy. Una struttura che si sviluppa su più di 600 ettari e che oggi conta più di 50 campi da tennis, in cemento e terra battuta. Qui ha accolto tantissimi giocatori e 12 di loro hanno poi raggiunto la vetta del ranking.
Alcuni di questi hanno fatto la leggenda del tennis, come André Agassi e Pete Sampras, anche se quest’ultimo verso la fine della sua carriera, almeno secondo voci, non è che avesse più un gran rapporto. Mentre con l’altro c’era un feeling pazzesco, tanto che Agassi gli dedica parole meravigliose nella sua autobiografia “Open“. Ma tra gli altri ci sono le ragazze Monica Seles e Martina Hingis, ma anche Jennifer Capriati e l’inizio di Serena Williams. Ma anche Boris Becker, arrivato nella seconda parte della sua carriera, quando aveva qualche momento di difficoltà