La moglie Liliane ha posato per un noto fotografo: scatti sexy (e non pagati), che spuntano fuori e creano nuovo imbarazzo
Non c’è pace per Aboubakar Soumahoro. Prima la vicenda legata al mancato pagamento dei lavoratori all’interno della Cooperativa gestita dalla famiglia e ora, nuovi guai, che riguardano la moglie Liliane Murekatete. Una vicenda uscita allo scoperto dopo una denuncia e che ha messo nuovamente in risalto le vicende familiari del deputato, ex simbolo della lotta al caporalato.
Su internet stanno circolando foto che ritraggono la moglie di Soumahoro in pose sexy: nuda, con la sola lingerie e sotto la doccia. Immagini che risalgono al 2012, ad un book fotografico realizzato dal fotografo Elio Leonardo Carchidi. Uno dei più conosciuti. In un’intervista rilasciata al sito Dagospia, Carchidi rivela che la signora Soumahoro non l’ ha mai pagato per quel servizio fotografico e che le immagini erano in rete da anni, nella sezione fotografie glamour del suo sito.
Quando al fotografo è stato chiesto se fosse davvero lei la donna nelle foto, ha risposto? “So che si chiama così”, la risposta del diretto interessato, “come avevo riportato sul nome del portfolio sul sito, e ho saputo di loro quando ne hanno parlato le cronache in questi giorni. Prima non sapevo chi fossero questi signori. Ho visto le loro foto sui giornali e mi è sembrata lei”. Al portale Mowmag ha spiegato gli accordi trovati: “In questo caso nulla – dice Carchidi – perché si trovano accordi tra modella e fotografo e si spera di poter poi vendere a giornali e riviste queste foto. All’epoca non andò così e rimasero invendute. Comunque la signora ritratta non le ha pagate, lei si è invece occupata dell’ambientazione del suo suo look, mentre io soltanto di scattare”. Il fotografo ammette di aver sperato di poter cedere suoi scatti a qualche rivista glamour: “Ma purtroppo, non essendo lei un personaggio noto, sono rimasti invenduti”.
La vicenda della coop
Nel frattempo va avanti la vicenda giudiziaria legata alla coop di famiglia. La Uiltucs di Latina, il sindacato che segue ormai da mesi gli ex dipendenti delle coop Karibu e Consorzio Aid riferibili ai parenti del deputato Aboubakar Soumahoro, ha incontrato questa mattina il prefetto Maurizio Falco, e gli ha ribadito “la necessità urgente” del pagamento degli stipendi arretrati e “la ricollocazione dei lavoratori nelle società nuove affidatarie, dopo l’azzeramento degli appalti applicato dalla Prefettura”. Per questo è stato chiesto un tavolo a cui vengano convocati “sia i soggetti affidatari dei servizi e altri operatori della provincia che operano nel comparto dell’accoglienza”, sia “le associazioni datoriali”. Il prefetto, si legge in un documento del sindacato, si è “reso disponibile nel rispetto dei principi della moral suasion a farsi garante del buon andamento della procedura di affidamento pubblico”.