Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha parlato al Senato in merito alla vicenda delle intercettazioni e non solo: tanti i punti discussi dal ‘Guardiasigilli’
Carlo Nordio ha rilasciato alcune importante dichiarazioni nella giornata di ieri. Il ministro della Giustizia ha tenuto un discorso al Senato per quanto riguarda le intercettazioni. Ci ha tenuto a ribadire che agiranno, in modo molto rigoroso, sulla loro diffusione arbitraria ed impropria. Basti pensare che il numero di intercettazioni, in Italia, è superiore alla media europea. Con un costo elevati di centinaia di milioni di euro. Per poter evitare la diffusione delle stesse il saggista è stato fin troppo chiari: “Se dovessero uscire cose del genere l’ispezione sarà immediata ed allo stesso tempo rigorosa“.
Non è finita qui visto che ci sono altre novità a riguardo. Ovvero che alcune delle riforme in materia richiederanno una “revisione costituzionale”. Non solo: ha parlato anche di “riforma garantista e liberale” che bisogna realizzare in parte con “leggi ordinarie ed in revisione costituzionale“. Di tutto questo la giustizia ne risente eccome, tanto è vero che queste criticità possono essere un problema per l’economia che tendono a frenare gli investimenti. Per non parlare della perdita del Pil di quasi il 2%.
Non solo intercettazioni, gli altri temi discussi da Nordio
Si è parlato anche della giustizia penale. In merito a ciò lo stesso Nordio ha ribadito che ci sono delle “contraddizioni insanabili che devono essere risolte”. In questo modo bisogna adeguare il codice penale “ai principi costituzionali”. Con l’attuazione del codice Vassalli sulla procedura penale. Non solo: ha toccato anche alcuni temi importanti come la “presunzione di innocenza” che “continua ad essere vulnerata“.
Il ‘Guardiasigilli’ ha discusso anche del caso dell’abuso d’ufficio. I dati sono a dir poco allarmanti. Basti pensare che su 5.400 procedimenti nel 2021, “9 si sono conclusi con condanne davanti al gip e 18 in dibattimento“. Questi procedimenti tendono ad avere un “costo medio insostenibile”. In conclusione un pensiero sulla separazione della carriere: “Non ha senso l’appartenenza dei pm allo stesso ordine dei giudici: sono due ruoli diversi“.