Sono oltre settemila gli insegnanti che non riescono a ottenere il riconoscimento per esercitare conseguito all’estero. Da Bruxelles arriva l’invito ufficiale a sbrigarsi con una comunicazione ufficiale
L’Europa sta perdendo la pazienza e chiede all’Italia di dare un’accelerata. Sono oltre settemila d’altronde gli insegnanti che sono in attesa di ricevere il riconoscimento dell’abilitazione a esercitare conseguita all’estero. Un problema di cui ha parlato l’eurodeputata di Forza Italia, Lucia Vuolo.
Lei è sicura che il problema troverà una soluzione definitiva grazie al governo Meloni: “Dopo 13 settimane il commissario ha risposto a me e agli oltre 7mila docenti fermi a casa nonostante l’abilitazione all’insegnamento conseguita all’estero. Il mio obiettivo è affrontare e risolvere la faccenda una volta e per sempre. I cittadini italiani hanno il dovere di rispettare la normativa vigente, ma diventa assai complicato se le regole non sono puntuali sia nei tempi che nelle procedure. Ci sono oltre 7mila italiani che hanno scelto di andare in Europa per un’abilitazione utile a poter lavorare nella scuola”.
Abilitazione ai docenti, un problema italiano
La Vuolo ha poi proseguito: “Lo scorso maggio 2022, l’ordinanza ministeriale 112 ha lasciato a casa queste persone, senza possibilità di riscatto, senza poter firmare alcun contratto, senza certezze sui tempi. Informata di quanto stava accadendo, ho interrogato la Commissione. Poi, con un Governo politico in carica, lo scorso 29 novembre, ho interessato dei fatti il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Dopo 24 ore, il mio ufficio di Bruxelles aveva ricevuto una telefonata dal Ministero dell’Istruzione avviando così un dialogo che porterà, ne sono certa, ad una risoluzione definitiva“.
La risposta è arrivata dal commissario al Mercato Interno Thierry Breton: “Le autorità italiane devono garantire che la procedura per ottenere il riconoscimento dell’abilitazione all’insegnamento conseguita in altri Paesi sia completata il prima possibile“. Una considerazione che ha commentato ancora l’eurodeputata Vuolo: “Mi sono fatta carico delle centinaia di email, messaggi che mi continuano ad arrivare notte e giorno, ho avuto videoconferenze ristrette con vari rappresentanti degli abilitati esteri e ho creato anche un gruppo Telegram per dare informazioni verificate. La fiducia e la speranza che hanno riposto in me migliaia di italiani non sono rimaste inascoltate. Stamane, un’ora dopo l’arrivo della risposta del commissario Thierry Breton, avevo già informato il ministro Valditara e, come d’accordo, ho chiesto un incontro risolutivo a Roma. Questi i fatti, questo è ciò che vogliono settemila e più italiani“.