Gasolio addio, arriva un valido sostituto dall’Oriente

E’ tempo di dire addio al classico gasolio? Pare proprio che dall’oriente sia in arrivo un sostituto davvero valido.

E’ ufficiale, a partire dal 2035 non potranno più essere venduti veicoli con motore a combustione interna e quindi a benzina e diesel, nonostante anche da parte dell’Italia sia arrivata la richiesta di rinviare la decisione, la data è ormai fissata.

Gasolio
Gasolio, foto fonte Pixabay. Notizie.com

Di contro, sempre da parte dell’Unione Europea, è arrivata anche la decisione di cedere sulle emissioni inquinanti dei costruttori, anche se non è affatto un mistero che alcuni veicoli a motore per il momento non funzionano come dovrebbero. Ad ogni modo, la notizia che scuote davvero tutti è quella del nuovo olio che con tutta probabilità sostituirà il gasolio che al momento utilizzano tutti i veicoli: arriva dall’Oriente.

Gasolio rimpiazzato: dall’Oriente arriva il Biodiesel

Forse per molti potrà essere una notizia sorprendente eppure è proprio cosi, tra qualche tempo la maggior parte delle macchine in commercio non si serviranno più del comune gasolio, ma del biodiesel.

Ad esempio, tra le prime aziende che la stanno sperimentando, ci sta la Toyota e la Mazda: in particolare il secondo produttore ha realizzato la Mazda2 Bio alimentata al 100% da biodiesel, un carburante distillato da olio di cucina usato e grassi di microalghe. Per il momento il veicolo in questione è una vettura che gareggia nella categoria ST-Q alla 24 ore della Super Taikyu Series Fuji, dove competono auto sperimentali, quindi non omologate per uso stradale, eppure non è detto che quanto prima, l’esperimento non si allarghi ad una platea ancora più vasta.

Olio, foto fonte Pixabay. Notizie.com

Restando sempre in casa Mazda, pare che per il 2025, sia segnata la decisione di produrre questo nuovo biodiesel presso un nuovo stabilimento, dove il grasso da cucina viene combinato con le microalghe: questo elemento che si chiama SUSTEO verrà realizzato  con prodotti giapponesi, quindi che arrivano dall’oriente come anticipato prima. Non resta dunque che attendere che l’esperimento diventi ufficiale, un passo sempre più lungo verso il futuro e la sostenibilità a cui certamente con il passare del tempo si atterranno anche altre aziende.

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