L’avvocato dell’ex vicepresidente del Parlamento Europeo: “Non appena ha visto il denaro ha chiesto che venisse portato via”
Una vicenda, il Qatargate, che ogni giorni si arricchisce di nuovo scenari, nuovi protagonisti e nuove storie. Il compagno della Kaili, Francesco Giorgi, ha confessato, difendendo a spada tratta l’ex vicepresidente del Parlamento Europeo che si dichiara «innocente». Tramite il suo avvocato, Michalis Dimitrakopoulos, la Eva Kaili ha fatto sapere di non avere «alcun coinvolgimento con i soldi che sono stati trovati – le parole del legale alla tv greca ANT1 – Era nella casa in cui è stato trovato il denaro, ma quando ha visto i soldi, non ha avuto una risposta convincente sulla loro origine e ha subito chiesto che uscissero di casa. Suo padre si è preso la responsabilità di essere il corriere, perché non c’era nessun altro»
«Tutte le azioni e le iniziative della signora Kaili sono state approvate dal Parlamento europeo. Non c’era un’agenda personale, tutto era una decisione politica del Consiglio europeo e della Commissione e non solo del Parlamento europeo e della signora Metsola», ha aggiunto.
Indagata in Grecia, non solo in Belgio
Sulla rimozione dal ruolo di vicepresidente si è mostrata comprensiva: «Se fossi presidente, farei lo stesso fino a quando il caso non sarà chiarito». Ma tutte le azioni e le iniziative «della signora Kaili sono state approvate dal Parlamento europeo. Non c’era un’agenda personale, tutto era una decisione politica del Consiglio europeo e della Commissione e non solo del Parlamento europeo e della signora Metsola», ha aggiunto l’avvocato.
Intanto anche in Grecia è stata aperta un’indagine, che dovrà stabilire se Eva Kaili è colpevole delle accuse di corruzione e riciclaggio di denaro. Il procuratore Christos Bardakis, ha chiesto alle autorità belghe il fascicolo che riguarda l’ex vicepresidente. Se in Belgio non è indagata per gli stessi reati, la procura greca andrà avanti con le indagini.