Lei si chiama Alice Pignagnoli ha 34 anni e fa il portiere, ma la scelta della società l’ha ferita profondamente. E scoppia la bufera
Una storia allucinante. Di quelle che ti lasciano senza parole e che ti fanno anche sobbalzare dalla sedia perché ti rimandano indietro nel tempo di anni e anni fa. A spiegarlo è la protagonista Alice Pignagnoli che di professione fa la calciatrice e che presto diventerà mamma per la seconda volta. Per qualcuno però questa bellissima notizia ha una piega diversa, quasi inaspettata. Stiamo parlando della Lucchese calcio che, appresa la novità, ha deciso di bloccare lo stipendio alla futura mamma. “Sai piccolina, questa volta credevo di sapere tutto, di non avere paure, di non farmi sopraffare dagli eventi. Invece, anche questa volta, la vita mi ha sorpreso, e tu con lei”, scrive Alice Pignagnoli sul suo profilo Facebook.
Alice Pignagnoli 34 anni, ha vissuto tutta una vita con i guantoni, a parare discriminazioni e combattere per i propri diritti. Ora che è il portiere della Lucchese, serie C di calcio, manda sui social scrive una lettera al suo secondogenito in arrivo, in cui gli racconta una nuova delusione. «A metà ottobre ho scoperto di essere incinta per la seconda volta – ha spiegato –. L’ho comunicato al manager della Lucchese, Mario Santoro, e mi sono sentita dire che gli impegni presi in estate vanno rispettati: non era più loro intenzione pagarmi ciò che mi spetta».
Alice si sfoga sui social: “Ho la nausea per tutta questa schifezza”
Pignagnoli non nasconde rabbia e delusione per la decisione: «Mi ha ferito come donna, madre e atleta, ha creato un solco profondo. Mi sono sentita sola, inutile, incapace, un giocattolo vecchio da gettare» Per la calciatrice è stata una delusione, visto quando era successo due anni prima con il Cesena, squadra di serie B con cui giocava nel 2020: era alla prima gravidanza e la società romagnola diede un forte segnale, rinnovandole il contratto al settimo mese. Pignagnoli era tornata in campo dopo solo 100 giorni dal parto. Per mesi si era destreggiata tra i pannolini di Eva e i palloni da parare.
Il contratto di Pignagnoli con la squadra sarà in vigore fino al 30 giugno: la Lucchese dovrà pagare la giocatrice fino al 31 gennaio, mentre da febbraio a giugno spetterà al fondo per la maternità della Federazione a pagare. Dopo il passo avanti del Cesena, è stata infatti abolita la norma che prevedeva l’interruzione del contratto quando l’atleta resta incinta. Dopo giugno, ovvero dopo il parto, «sarò svincolata – ha spiegato Pignagnoli –. Chissà se ci sarà una società che avrà la forza di offrirmi un contratto…».