Ucraina, il presidente Volodymyr Zelensky è pronto alla firma per il cosiddetto ‘Piano di Pace’. Spunta anche la data del possibile “nero su bianco”
Negli ultimi giorni è volato negli Stati Uniti D’America. Si è trattato del suo primo viaggio da quando è iniziato il conflitto nel suo Paese. Il suo discorso, al Congresso americano, è stato accolto tra applausi e commozione da parte dei presenti. Gli stessi USA hanno confermato che continueranno ad aiutare il suo popolo con l’invio di altre armi importanti e missili ‘Patriot‘. Di rientro dal suo viaggio si è recato in Polonia dove ha incontrato il suo omologo, Andrzej Duda.
Nel frattempo, però, arrivano altre novità che riguardano proprio il presidente Volodymyr Zelensky. Ad annunciarle ci ha pensato direttamente il ‘Wall Street Journal‘. Si tratta della presentazione di un “Piano di Pace” che dovrebbe essere attivato a partire dal prossimo anno. Non solo: è spuntata anche la data. Non una qualunque, ma in qualche modo importante per il suo Paese. A quanto pare diplomatici europei ed ucraini stanno riempiendo questi contenuti con le loro idee.
Ucraina, Zelensky pronto alla firma per il ‘Piano di Pace’
Come riportato in precedenza spunta anche la data della presentazione ufficiale. A meno di clamorosi colpi di scena si dovrebbe verificare il 24 febbraio 2023. Ovvero ad un anno esatto dall’invasione da parte della Russia nel territorio ucraino. Sempre secondo quanto riporta il quotidiano americano si evince che: rappresentanti ufficiali di Usa, Ucraina e Nato, nel caso di un possibile negoziato, l’Ucraina chiederà concessioni significative a Mosca.
Ovvero quello di far pesare la situazione della guerra e che Kiev è pronta a dialogare per la pace. In questo modo ottenendo vittorie militari. Bisognerà vedere cosa ne pensano da Mosca. Nella giornata di ieri il presidente Vladimir Putin ha parlato dinanzi ai giornalisti affermando: “Prima la guerra finirà meglio è“. Una parola, “guerra“, che non aveva mai utilizzato fino ad ora. Visto che ci ha tenuto a specificare che per lui si è sempre trattato di una “operazione militare speciale“.
