Iran, mondo del calcio col fiato sospeso per Amir Nasr-Azadani

Iran, il mondo del calcio è con il fiato sospeso per quanto riguarda Amir Nasr-Azadani. Il calciatore è una delle 43 persone condannate a morte dal governo

Mondo del calcio col fiato sospeso per Amir Nasr-Azadani
Amir Nasr-Azadani (screenshot video YouTube)

Quello che si sta vivendo in Iran non è assolutamente una situazione facile. Le proteste a Teheran continuano, anche se in forma ridotta. Chi viene arrestato, purtroppo, paga a caro prezzo. Nel corso delle ultime settimane vi abbiamo raccontato della vicenda di Masha Amini, uccisa da poliziotti locali per non essersi messa correttamente il velo. Ma anche di altre persone, in particolar modo donne, che hanno pagato con la vita i loro pensieri.

Negli ultimi giorni sono state effettuate delle condanne a morte in pubblico. Cittadini impiccati per aver violato la legge. Nelle ultime ore, però, anche il mondo dello sport è in ansia per Amir Nasr-Azadani. Anche l’atleta risulta tra i 43 condannati a morte. E’ stato arrestato nella sua città natale, Isfahan. Il tutto ha avuto inizio lo scorso 17 novembre quando quattro individui bendati e rivolti contro il muro sono stati accusati del triplice omicidio di un colonnello e due volontari basiji.

Iran, ansia per Amir Nasr-Azadani: è uno dei condannati a morte

Mondo del calcio col fiato sospeso per Amir Nasr-Azadani
Amir Nasr-Azadani (screenshot video YouTube)

Tra questi proprio il calciatore inquadrato in foto. La famiglia sarebbe stata già informata della sua esecuzione. Si tratterebbe della terza pubblica dopo quella di Mohsen Shekari e Majidreza Rahnavard, due 23enni uccisi e costretti a confessare senza avere la possibilità di un avvocato. Le accuse contro il calciatore? Quello di “baghi”. Non è altro che un tradimento contro le autorità. In poche parole è accusato di omicidio. Ma delle prove nessuna traccia.

Nel frattempo, sui social network, è partita una campagna di solidarizzazione da parte di alcuni suoi colleghi ed ex. Tra questi Godin, Bartra, Rafa Marquez e Sorin. Ricordiamo che, sempre nel mondo del calcio, la nazionale iraniana durante il Mondiale nella prima giornata non ha cantato l’inno. In segno di protesta in merito a quanto sta accadendo nel loro Paese. Una dura presa di posizione che non è stata per nulla accettata dal governo.

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