La ricetta di Crosetto: “Via i burocrati che fermano il Paese”

Il Ministro della Difesa: “In alcuni posti chiave ci sono funzionari con ideologia diversa dalla nostra. Così l’Italia non riparte”

Qualcuno l’ha definita “una manovrina”. Altri l’hanno difesa, evidenziando le poche risorse a disposizione. Guido Crosetto, Ministro della Difesa, non solo sottolinea la bontà della Finanziaria, ma se la prende contro i burocrati che hanno fermato la crescita del Paese. In una lunga intervista al Messaggero, Crosetto tocca diversi punti.

Il Ministro della Difesa Guido Crosetto – Ansa –

“A quelli che sostengono che abbiamo elargito mance, rispondo che non abbiamo sprecato un solo euro. Noi abbiamo lavorato per la crescita”, ribadisce Guido Crosetto, parlando della manovra. Che oltre ad essere stata realizzata in tempi rapidissimi, ha avuto un merito fondamentale: “quello di una classe dirigente nei ministeri e in ogni settore della macchina burocratica che va cambiata in profonditàspiega il ministro -. Non si può pensare di fare politiche nuove e diverse, se nei posti chiave tieni funzionari che hanno mentalità vecchie o servono ideologie di cui noi rappresentiamo l’alternativa. Il termine scade a fine gennaio. Di certo non è facile sostituire le burocrazie esistenti. Bisogna tagliare con il machete alcune catene che bloccano lo sviluppo dell’Italia: ora ci vogliono 17 anni per realizzare un’opera pubblica, dovranno diventare 4 o 5 al massimo”.

Secondo Crosetto, il machete va usato “contro chi si è contraddistinto per la capacità di dire no e di perdere tempo. Se non mandiamo via queste persone, facciamo un danno al Paese”. Per quanto riguarda il suo Ministero, la Difesa, Crosetto afferma che l’obiettivo del 2% del Pil non riguarda solo “investimenti militari, ma spese che comprendono anche il personale, le infrastrutture, la manutenzione. Ci siamo resi conto che potremmo avere la necessità di difenderci veramente. E’ inutile comprare una nave in più se poi non hai i marinai da metterci sopra”.

Guido Crosetto difende la manovra – Ansa –

Quanto alle difese aeree chieste da Zelensky all’Italia,non abbiamo ancora cominciato la costruzione del sesto decreto. Se sarà possibile certamente li aiuteremo a difendersi”: la fornitura deve essere compatibile, spiega Crosetto, con la possibilità di avere queste armi e di darle a Kiev efficienti e funzionanti. E “se diamo sistemi di difesa aerea all’Ucraina, dobbiamo prenderli dalle nostre scorte e lo dobbiamo fare senza sguarnirci e con la certezza della qualità”.

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